sabato 18 luglio 2020

Greta, Orlando e l’alibi green

“Un evento imprevedibile” dice Leoluca Orlando Cascio, il trasformista, del nubifragio che ha colpito Palermo. La stessa cosa che ebbe a dire Marta Vincenzi, sindaco di Genova. Se sono imprevedibili, come mai si arrogano il diritto di prevedere che clima farà di qui a 50 anni? E tutti, subito: ah, avete visto, sono i cambiamenti climatici, è il riscaldamento globale. Ma il riscaldamento globale nessuno l’ha visto, a marzo si sprecavano le paginate, “arriva l’estate più torrida dall’estinzione dei dinosauri”, come ogni anno e invece è un’estate che non c’è, una non estate, piovosa umida fresca per non dire fredda: scrivo dal centro d’Italia e ogni sera la temperatura scende sotto i 20 gradi e sono in riva al mare, non a tremila metri. Sarà che aveva ragione Franco Battaglia nel ripetere che si andava, viceversa, incontro ad un raffreddamento globale, che si era al termine di uno di quei cicli misteriosi determinati dal sole e qualche estate un po’ più rovente non fa testo. Sarà anche che più andiamo a inginocchiarci “contro il riscaldamento globale”, che poi sarebbe a dire contro il capitalismo, da superare come dice quella collezionista di incarichi della Mariana Mazzucato, e più non rinunciamo ai conforti della modernità capitalista come l’aria condizionata che ci rende insofferenti ad ogni variazione termica.

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