sabato 17 ottobre 2009

«Serve un depuratore, comprensoriale»

«Basta bugie, è il momento di mettersi seriamente al lavoro per costruire i depuratori». L’assessore regionale Franco Zunino replica così alle polemiche sollevate dal sindaco alassino Marco Melgrati ed esorta gli enti locali a fare presto, per non rischiare multe salate dall’Unione Europea e per non farsi abbandonare e dimenticare dai turisti.
«Le normative europee, nazionali e regionali fissano il 2015 come termine ultimo per avere tutti i depuratori a norma – spiega Zunino - cioè per costruire quelli nuovi e ammodernare quelli vecchi. Per costruire un depuratore non ci vogliono meno di due o tre anni, quindi non c’è tempo da perdere, anche perché non farsi trovare pronti significa dovere pagare all’Unione Europea una multa di dieci milioni di euro, che poi cresce di giorno in giorno fino a quando non ci saranno tutti i depuratori a norma».



Insomma, non si tratta solo di avere o non avere la bandiera blu (cosa peraltro non secondaria) ma anche di evitare multe pesanti e fughe di turisti che avrebbero l’effetto di un intervento a piedi uniti sull’economia rivierasca. Ma i depuratori costano, e ultimamente ci sono state parecchie diatribe su questioni economiche legate ad acqua e depurazione.
«La Regione ha stanziato un contributo di dodici milioni per la Provincia di Savona. È il contributo più grosso che è stato deciso, perché questa zona è quella più arretrata da questo punto di vista e un po’ per l’enorme importanza turistica. Se si vuole lo sviluppo del turismo oggi come oggi è necessario offrire anche mare pulito e ambiente preservato. Noi quei soldi li abbiamo messi».

Si tratta del famoso contributo sottratto ad Alassio e “girato” a Villanova?

«Quando il sindaco Melgrati dice questo afferma una cosa falsa – replica secco l’assessore - Sostiene che quando hanno fatto la gara c’erano sei milioni stanziati per il depuratore di Alassio, che poi sarebbero stati sottratti dal governo Prodi e dalla giunta Burlando. Niente di più falso, perché già nel 2003, quando ad amministrare la Regione era la giunta di centrodestra di Biasotti, per il depuratore di Alassio non c’era alcun impegno di spesa. Anzi, quell’impianto era tra quelli che si sarebbero potuti realizzare successivamente finanziandoli con gli aumenti tariffari e non con soldi provenienti da Stato o Regione, quindi quando siamo arrivati noi non c’era assolutamente nulla. Quanto ai soldi che Melgrati sostiene siano stati “girati” a Villanova, provengono invece dai fondi per le aree svantaggiate e in realtà sono stati assegnati all’ambito savonese».

Ma saranno utilizzati per il depuratore ingauno.

«Non nascondo che a noi sembri più razionale investirli a Villanova che non altrove, perché questo è un progetto che ha una valenza comprensoriale e ci sembra che avere un unico impianto che serva l’intero comprensorio sia preferibile per una questione di efficienza, di costi di realizzazione e di gestione. Non so che logica abbia farne uno ad Alassio. Se poi Melgrati vuole farlo non lo fermiamo certo, ma non può rivendicare risorse che non sono mai esistite. Lo invito a non scaricare le colpe sugli altri e a ragionare in maniera comprensoriale».

Anche Giovanni Ragazzini, consigliere comunale di “Alassio più tua”, è durissimo nei confronti del sindaco.

«Mi domando se Melgrati si è mai chiesto come mai la Regione preferisca investire su un progetto concreto e fattibile come quello comprensoriale e non su uno nato male e gestito ancora peggio – attacca Ragazzini -. Il sindaco non perde occasione per fare campagna elettorale, attaccando una volta la minoranza, una volta la Regione e persino il governo per nascondere le proprie colpe. Piuttosto Melgrati ci spieghi come mai non è ancora riuscito a fare il depuratore, pur governando la città ormai da dieci anni».

Da www.ILSECOLOXIX.it   del 17 Ottobre 2009  a firma Luca Rebagliati

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