Il presidente della commissione di vigilanza Pino Maiellano difende l’operato della sua “creatura”
SAVONA. La procura non ha dubbi: l’abuso d’ufficio sembra lampante. Manca il volto, o i volti, dei presunti autori dell’illecito. Sta tutto rinchiuso in questo passaggio il senso della missione in quel di Alassio del procuratore Francantonio Granero e della sostituta ChiaraMaria Paolucci. E attorno a questi aspetti sono ruotati
anche gli interrogatori, in veste di persone informate sui fatti, di PinoMaiellano, in veste di presidente della commissione di vigilanza locale, di un funzionario comunale e dell’avvocato Emanuela Preve, presidente della commissione edilizia, ma alla quale nell’occasione sono stati chiesti chiarimenti su una consulenza legale sull’agibilità della discoteca LeVele.
anche gli interrogatori, in veste di persone informate sui fatti, di PinoMaiellano, in veste di presidente della commissione di vigilanza locale, di un funzionario comunale e dell’avvocato Emanuela Preve, presidente della commissione edilizia, ma alla quale nell’occasione sono stati chiesti chiarimenti su una consulenza legale sull’agibilità della discoteca LeVele.
Cinque pagine di relazione, nel ruolo di consulente esterno del comune, per valutare tutti gli aspetti legati alla bontà omeno della situazione del locale notturno. In particolare il procuratore Granero avrebbe concentrato la propria attenzione su un passaggio preciso della perizia rimasto ovviamente coperto dal segreto. Una consulenza che, secondo la minoranza, non avrebbe dovuto essere affidata all’avvocato Preve per incompatibilità legata al secondo mandato alla presidenza di commissione.
Una conferma sul tema affrontato negli interrogatori arriva anche da Pino Maiellano: « Come commissione di vigilanza non abbiamo alcuna responsabilità ha sottolineato Non è nostro compito verificare eventuali abusi d’ufficio. Per quanto concerne il nostro lavoro ci limitiamo a controllare la conformità delle strutture alle norme di sicurezza e alle Vele era tutto a posto. Non sappiamo cosa succede a monte e a valle di quei provvedimenti ».
In sostanza la commissione di vigilanza ha concesso l’agibilità ai due locali al termine del consueto sopralluogo, ma senza approfondire la conformità delle opere. A chi toccava questo compito, allora? Sicuramente il procuratore Granero sembra avere le idee piuttosto chiare, anche se gli resta da individuare tutti i presunti responsabili. Al momento sono tre gli indagati per concorso in abuso d’ufficio, ma il numero sembra destinato a crescere in fretta.
Una conferma sul tema affrontato negli interrogatori arriva anche da Pino Maiellano: « Come commissione di vigilanza non abbiamo alcuna responsabilità ha sottolineato Non è nostro compito verificare eventuali abusi d’ufficio. Per quanto concerne il nostro lavoro ci limitiamo a controllare la conformità delle strutture alle norme di sicurezza e alle Vele era tutto a posto. Non sappiamo cosa succede a monte e a valle di quei provvedimenti ».
In sostanza la commissione di vigilanza ha concesso l’agibilità ai due locali al termine del consueto sopralluogo, ma senza approfondire la conformità delle opere. A chi toccava questo compito, allora? Sicuramente il procuratore Granero sembra avere le idee piuttosto chiare, anche se gli resta da individuare tutti i presunti responsabili. Al momento sono tre gli indagati per concorso in abuso d’ufficio, ma il numero sembra destinato a crescere in fretta.
GIOVANNI CIOLINA
LUCA REBAGLIATI
Da www.ilSecoloxix.it del 25-10-2009
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