Dalla Costa Azzurra alla città del muretto, la storica barca con un equipaggio tutto di amici ha già vinto la regata di Portofino .
ALASSIO. La tenacia, l’amore per il mare e lo spirito goliardico che lega, da tempo, un gruppo di imprenditori alassini e ingauni, hanno dato vita, a febbraio di quest’anno, a un sogno in mezzo al mare chiamato Emilia. È questo il nome dello splendido yacht varato nel 1930 grazie al senatore Giovanni Agnelli che lo regalò al genero CarloNasi.
Da allora il tempo è trascorso inesorabile ma Emilia, come avrebbe fatto una vera signora d’altri tempi, ha mantenuto intatto il suo fascino, nonostante le fatiche patite tra le acque nel tener testa alla barca La Spina, del
marchese Spinola, che cercava di mantenere alto l’onore del Paese nelle regate contro il resto dell’Europa.
Con il tempo Emilia ha cambiato proprietario ed è passata all’armatore torinese Marco Gastaldi, il quale conoscendo la passione per il mare dell’imprenditore alassino Claudio Betti, gli ha affidato il suo gioiello.
Betti, che oltretutto è anche vice presidente del Circolo Nautico di Alassio, grazie all’aiuto del consiglio direttivo e al supporto della Marina Spa e del Comune di Alassio, ha perorato la causa provvedendo al trasferimento di Emilia dalla vicina Costa Azzurra ad Alassio.
«È solo da un anno che ci siamo buttati in questa avventura spiega Claudio Betti ma abbiamo ritenuto necessario e doveroso affiancare il nome di Alassio al prestigio di una così importante imbarcazione, sicuri che ciò potesse essere un veicolo valido per far conoscere Alassio ben oltre i confini della provincia e della regione. Ho reclutato l’equipaggio adatto tra i miei amici,coinvolgendo vari amici di Alassio e di Albenga uniti dalla stessa passione e dall’amore per il mare».
Quanti sono i membri dell’equipaggio? «Diciotto amici. Tutti liguri, in quanto Emilia è nata in Liguria nei cantieri navali Costaguta nel 1930 ed è stata la seconda Coppa America italiana dopo La Spina del ventinove».
Chi sono i “marinai”? «Io sono lo skipper, alla tattica Gianni Sommariva e Alessandro Zampori, alle manovre il presidente del Cnam di Alassio, Rinaldo Agostini Ravaglia, Bruno Broccanello, Matteo Lapaglia, alla prua Ernesto Dotti, Gabriele Banchio, Lorenzo Bruno all’uomo del tangone Pierpaolo Pasqualini, jolly equipaggio e pr Federica Betti».
Quando è stato l’esordio vostro e di Emilia?
«A maggio, in occasione della Rolex Trophy che si è disputata a Portofino; competizione internazionale riservata ai dodici metri che abbiamo vinto.
A seguire la regata a Montecarlo, per la celebrazione del centenario del Tuiga; nell’occasione abbiamo confermato la superiorità della barca, nella Classe Coppa America, precedendo, tra le altre, la gemella La Spina».
I vostri prossimi appuntamenti? «Sicuramente andremo a Imperia, il prossimo mese di settembre, in occasione
delle Vele d’Epoca. Per il momento Emilia, come ogni signora che si rispetti, sta facendo il suo restyling per essere in forma e competitiva all’apertura della prossima stagione».
In che modo vi allenate, essendo tutti impegnati con il lavoro? «Con spirito di gruppo, tante risate e ottimo champagne. A parte gli scherzi in occasione delle regate usciamo a mare per fare allenamento, in periodi diciamo morti regattiamo su altre classi. Fondamentalmente è un motivo per ritrovarsi, stare insieme e godere dei magici momenti che solo l’amicizia è in grado di regalare».
Avete qualche progetto futuro? «Portare il nome di Alassio all’interno di un circuito internazionale».
BEATRICE BARATTO
Da www.ilSecoloxix.it del 02 Novembre 2009
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