Lavitola: "È la prova che il cognato di Fini è il proprietario dell'appartamento"
Ora la mail del mistero c'è: rilanciata con ampio risalto dai telegiornali, pubblicata stamani sulla prima pagina di «Avanti!», il quotidiano di Valter Lavitola, ecco la mail che ha segnato la svolta nell'affaire della casa di Montecarlo.
Il testo è quello noto: il signor James Walfenzao, un imprenditore che vive tra Monaco e Miami, e si guadagna da vivere creando e poi gestendo le società off-shore che tanto piacciono ai miliardari in fuga dal fisco, si lamenta con il suo interlocutore-superiore, l'avvocato Michael Gordon, residente a Santa Lucia perché il suo cliente, «fratello della compagna di un noto uomo politico italiano» l'ha tenuto all'oscuro di questo risvolto nel servirsi della loro compagnia.
Ma il signor Walfenzao va anche oltre: scrive all'avvocato che «medita di dare le dimissioni da gerente delle società» (le famose Timara a Printemps) e che esse società «sono servite all'acquisto di un piccolo appartamento a Montecarlo». A questo punto il quadro sembra chiaro: la mail, che è alla base delle informazioni in possesso del governo di Santa Lucia, documenta che Giancarlo Tulliani si appoggia a Walfenzao e che quest'ultimo è l'uomo dello schermo.
Nel frattempo si sommano però le smentite e le querele da tutte le parti. Giancarlo Tulliani ha dato mandato ai suoi avvocati di querelare il ministro Ignazio la Russa per le affermazioni dell'altra sera in tv, ospite di Michele Santoro.
E il giornalista dominicano Jose Antonio Torres smentisce di essersi occupato del caso fin dal febbraio scorso. «Martedì 21 settembre - dichiara Torres - ho ricevuto da un collega del centro America un documento in cui si faceva riferimento a una situazione denunciata come irregolare, nella quale c'erano supposizioni che coinvolgevano un parlamentare italiano». Il documento in questione è appunto la mail di cui sopra.
E Lavitola può affermare: «Basta. «Non potevamo più attendere, il tempo stringe e il clamore, divenuto ormai fango sulla mia persona mi impongono di dare una lezione a quanti hanno sparlato, offeso, malignato solo per invidia. Io sono un giornalista e questo scoop lo conferma.
Poi se qualcuno domani avrà il fegato a pezzi per un attacco di bile, il problema sarà tutto suo».
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