domenica 30 gennaio 2011

Alassio - Il Secolo XIX ipotizza che la migliore candidata per il PDL alle prossime elezioni comunali sia l'avv. Emanuela PREVE: noi non la pensiamo così; chiediamo anzi l'intervento dell'on. Silvio BERLUSCONI e dei responsabili del Partito per le ragioni sotto evidenziate



L'avv. Emanuela Preve


ndr Alassio Futura:

Sarebbe quantomai imbarazzante per gli elettori del PDL se questa notizia fosse confermata ma soprattutto se mai si concretasse veramente la candidatura a Sindaco di Alassio della avv. Emanuela PREVE, che attaccò rozzamente ed invano tentò di contrastare l'ascesa politica di Silvio BERLUSCONI  con una pubblica lettera aperta  inviata al Presidente della Repubblica Carlo Azeglio CIAMPI da Lei sottoscritta insieme al padre avv. Angelo PREVE certo non conosciuto per idee politiche di centro-destra ed al comunista più rappresentativo di Alassio l'egregio avv. Claudio BOTTELLI; 
a questo comitato promotore della "lettera" si associò un nugolo di avvocati del Foro di Savona che spaziavano da Rifondazione Comunista, Comunisti, Comunisti Italiani e Comunisti Lavoratori.

Questa imbarazzante lettera fu immediatamente ripresa ed inserita nel libro di Gloria BARDI "Giustizia ed Impunità" - interviste ad Antonio Di Pietro e Marco Travaglio. Va precisato che l'autrice Gloria BARDI è stata l'ultima candidata in ordine temporale alle Elezioni Europee per l' Italia dei Valori (Idv) di Antonio Di Pietro e che la lettera in questione ha goduto delle attenzioni e dei commenti del noto giornalista Marco Travaglio.

Per completezza alleghiamo qui di seguito il testo integrale della lettera sopra citata, che si commenta da se.


Gloria Bardi
Giustizia e impunità
Interviste a Antonio Di Pietro e Marco Travaglio
 

 
Dal libro:

Una lettera al Presidente Ciampi
degli avvocati del Foro di Savona
ed il commento di Marco Travaglio
 
Ill.mo Signor
Presidente della Repubblica
Palazzo del Quirinale
Roma

Quali avvocati del Foro di Savona, convinti assertori del principio di legalità, inteso quale eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge – principio che, necessariamente presuppone l’Indipendenza e l’autonomia della magistratura – sentiamo il dovere morale e professionale di prendere netta posizione sul disegno di legge in tema di “legittimo sospetto”, evidentemente predisposto ed attivato, oltre ogni logica e lecita misura, ad personam, come significativamente riconosciuto, tra gli altri, dall’On. Carlo Taormina, già sottosegretario nell’attuale Governo, in una recente intervista rilasciata a “La Stampa”. Frase altamente significativa di tale intervento È stata: “fare in fretta per battere i Giudici di Milano... bisogna impedire la condanna di due innocenti: Berlusconi e Previti”.
Tralasciando ogni considerazione di merito in ordine al disegno di legge come proposto e come frutto dell’affrettata – a tacer d’altro – approvazione al Senato, va sottolineato il tema della palese violazione dell’articolo 72 della nostra Carta Costituzionale, sia sotto il profilo della inesistenza dei requisiti di urgenza, sia comunque sotto il profilo della mancanza di una rituale dichiarazione al riguardo.
È inaccettabile in uno Stato di diritto il tentativo (che è sotto gli occhi di tutti) di chi esercita il potere politico-istituzionale, fra l’altro in posizione di particolare preminenza, di sottrarsi al controllo di legalità cui è istituzionalmente preposto e tenuto il Potere Giudiziario, attaccando, peraltro rozzamente, quei Magistrati che, esercitando correttamente la loro funzione, osino perseguire anche i potenti.
Se questo palese tentativo avesse successo, se si dovesse constatare che ai “potenti di turno” ed a chi gode della loro protezione, è consentito di sottrarsi al controllo di legalità, di sottrarsi alla giurisdizione del Giudice naturale se non gradito, di sottrarsi addirittura al processo (ché questo accadrebbe attraverso la reiterazione di domande di remissione, se il disegno di legge in questione fosse malauguratamente approvato e promulgato), se si dovesse constatare ancora che l’alta funzione legislativa dei rappresentanti dell’intera collettività nazionale può essere piegata alla tutela di interessi particolari, ne sarebbe irrimediabilmente leso il principio della eguaglianza di tutti davanti alla legge e scossa la fiducia dei Cittadini nelle istituzioni democratiche.
Nella nostra qualità di avvocati, impegnati quotidianamente nella difesa dei diritti e per il conseguimento della giustizia nel caso concreto, con l’unico strumento della argomentazione giuridica, sentiamo il dovere, professionale e morale, in questo momento particolare, di esprimere la nostra forte preoccupazione per questo stato di cose che ci allarma ed insieme esprimere il convincimento che la Costituzione della Repubblica sia – e debba continuare ad essere – punto di riferimento e guida essenziale ed insostituibile e la nostra fiducia nel Presidente della Repubblica, che della Costituzione e dei principi dell’autonomia e della indipendenza della Magistratura e dell’eguaglianza di tutti davanti alla legge in essa affermati, è il supremo garante.
Con il massimo ossequio.

Alassio-Savona, lÏ 23 agosto 2002
F.to Avvocati Claudio Bottelli, Angelo Preve, Emanuela Preve, Giampiero Mentil, Nazzareno Siccardi, Gian Carlo Salomone, Gianluigi Bruzzone, E. Stefano Carrara Sutour, Silvio Carrara Sutour, Giorgio Cangiano, Franco Vazio, Giannantonio Chiavelli, Vittorio Varalli, Silvana Biamonti, Daniela Rosano, Giovanni Russo, Alberto Russo, Marco Russo, Marino Morixe, Franco Aglietto, Sergio Aquilino, Monica Becchino, Mauro Mazzi, Angelo Luciano Germano, Giuliano Germano, Pietro Beltrametti, Attilio Beltrametti, Francesco Bruno.


il commento di Marco Travaglio
Questo è un documento importante per quello che dice, ma soprattutto perché firmato da avvocati e quindi è l’ennesima dimostrazione che in questo momento non è in corso una guerra tra giudici e avvocati o tra giudici e politici, ma è in corso una guerra di alcuni imputati contro la Magistratura, contro l’Avvocatura che vuole vincere i processi dentro le aule e non in Parlamento e contro i Cittadini che pretendono la legge uguale per tutti. Speriamo che Ciampi di lettere come questa ne riceva tante.
 

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