Andrea Valle, candidato emergente alla segreteria provinciale
del Popolo della Libertà
Savona - Sarà il primo congresso territoriale
dell’era Alfano, una vera e propria svolta politica per il Pdl locale
che attende un rovesciamento della piramide per dare voce alla base.
La
data dovrebbe essere quella del 28 gennaio, con probabile estensione al
29, anche se non è ancora ufficiale: da Roma, infatti, è stato
ipotizzato uno slittamento di una quindicina di giorni. Una novità non
da poco potrebbe essere costituita dalla sede dell’evento, che si pensa
sarà nel ponente e non nel capoluogo.
Secondo i criteri stabiliti, i nuovi coordinatori provinciali saranno
interpellati per avere un loro parere sul nome che Angelino Alfano
proporrà come nuovo coordinatore regionale. Quindi, l’appuntamento avrà
un peso specifico ulteriore, oltre il piano locale. Considerato il clima
post leadership berlusconiana e il governo di transizione in atto,
l’appuntamento sarà necessario per legittimare un nuovo corso,
ovviamente in base alle direttive da via dell’Umiltà. Non a caso,
nonostante le diatribe interne, tutti sono d’accordo sulla linea dettata
dal segretario di un “100% Pdl”.
Il Popolo della Libertà nella provincia savonese va a congresso con
un’incetta di 2800 tessere raccolte. Un dato lontano da certi boom che
si sono registrati, per esempio nel Lazio, ma che non sfigura nella
media nazionale e che conferma la tradizione geografica del centrodestra
locale (settecento adesioni in meno, circa, rispetto al feudo
inossidabile dell’Imperiese). Evidente infatti la caratura del ponente
(180 adesioni a Loano, 160 Alassio, 150 Borghetto, 100 Andora, 80
Finale, 50 Laigueglia) e il picco di Albenga (ben 822), cui fa da
contraltare Savona, ferma a poco più di 400.
Il paragone con il passato è impraticabile: impensabile, infatti,
scorporare l’apporto degli ex An confluiti dopo il predellino. E il caso
ingauno verrà affrontato, proprio come discussione a sé. Così come i
mal di pancia provocati dalle fuoriuscite verso l’Udc, a partire dai
casi Acquarone e Remigio, ma anche Bracco, per Savona, e Pollio e
Cangialosi per Albenga.
Per Santiago Vacca è la scandenza del mandato da coordinatore
provinciale, non essendo ricandidabile per incompatibilità per il
sopravvenuto ruolo di assessore provinciale (pur con il beneficio
d’inventario sulla sopravvivenza stessa dell’ente provinciale, che la
manovra Monti si appresta a cancellare). Fuori dai giochi, sempre per
incompatibilità, il titolare di Palazzo Nervi, Angelo Vaccarezza. La
partita proseguirà poi con il rinnovo dei coordinamenti comunali. Ma a
quel punto i riflettori saranno già puntati sul congresso nazionale
previsto per il mese di giugno o di luglio.
Il segretario papabile è Andrea Valle, in assoluto il “cavallo” sul
quale i maggiorenti scommettono per giungere all’appuntamento con una
mozione unitaria, a rappresentanza della componente scajolana che da
sola fa più di metà del partito. Una personalità del levante, quella di
Valle, che indica come la strada percorsa dal Pdl sia quella di
attanagliare Savona città sul fronte di ponente e su quello di Varazze e
delle Albisole.
Ma non è scontato che possa essere un congresso unitario. L’altra
ipotesi vede una lista maggioritaria, con gli ex socialisti e
democristiani da una parte, e una lista con gli ex Alleanza Nazionale
dall’altra. Allo stato attuale l’unico nome che potrebbe inficiare Valle
è quello dell’avvocato Paolo Marson, che, con il lavorìo sul
tesseramento, nei mesi scorsi ha connotato più politicamente il suo
operato.
Da www.Ivg.it del 02 Gennaio 2012
Nessun commento:
Posta un commento