Roberto Avogadro sindaco di Alassio e il vice-sindaco Luigi Sibelli che si è dimesso
dopo aver ricevuto un avviso di garanzia
dopo aver ricevuto un avviso di garanzia
Savona - Dopo l’indagine che ha interessato il Comune di Alassio, con sei avvisi di garanzia, il vice sindaco Luigi Sibelli,
indagato, ha deciso di dimettersi. Sono indagati, la moglie di Sibelli
Nadia Pelle, Luigi Tezel (questi due dipendenti comunali), un fotografo,
un impresario edile e un geometra. Devono rispondere a vario titolo di corruzione aggravata, turbativa d’asta, falso ideologico del privato in atto pubblico, falso ideologico del pubblico ufficiale in atto pubblico; falsità in atti amministrativi; abuso edilizio, violazione vincoli paesistici ambientali.
Le attività d’indagine hanno permesso di scoprire una piccola organizzazione che falsificava atti pubblici (ad
esempio pratiche edilizie, condoni) anche grazie all’aiuto di un
fotografo che modificava le foto degli immobili oggetto di abusi
edilizi. Questa pratica consentiva di evitare demolizioni o di sanare pratiche edilizie altrimenti insanabili a causa, ad esempio, di vincoli paesaggistici ambientali. L’amministrazione è retta dalla lista civica “A come Alassio”.
Il sindaco Roberto Avogadro ha rotto il silenzio: «Innanzitutto ribadiamo la nostra totale stima per Luigi Sibelli e
ci auguriamo che quanto prima possa dimostrare la sua completa
estraneità ai fatti. Coerentemente con la nostra volontà di legalità e
rispetto delle regole che muovono la nostra azione amministrativa, in
netta discontinuità con chi ci aveva preceduto e nel rispetto di quanto
affermato in campagna elettorale. I nostri eletti si impegnano ad autosospendersi dal loro incarico nel caso siano raggiunti da un avviso di garanzia e se questo avviso di garanzia porterà, poi, ad un rinvio a giudizio dovranno arrivare le dimissioni immediate».
Bel gesto.....non c'è che dire.....Peccato che le dimissioni del signor SIBELLI siano ATTO DOVUTO, SE NON VOLEVA FINIRE IN GATTABUIA IN QUANTO SE NON SI FOSSE DIMESSO LA PROCURA AVREBBE POTUTO CHIEDERE LA CUSTODIA CAUTELARE IN CARCERE PER PERICOLO DI INQUINAMENTO DELLE PROVE O PER PERICOLO DI REITERAZIONE DEL REATO... Essendosi dimesso questi presupposti sono caduti e gli sono state risparmiate le manette....Altro che gesto encomiabile....
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