Marco Melgrati consigliere regionale
Melgrati: il rischio è lo svuotamento dei servizi e
del
materiale specialistico dell’Ospedale per arrivare
a piccoli passi (ma nemmeno
tanto piccoli)
alla chiusura!
Mi è stato riferito che sarebbero in atto già operazioni
di cannibalizzazione dell'ospedale, portandosi avanti sul "lavoro" in
vista dei tagli sul depotenziamento, previsti per la fine del mese.
In particolare, ovviamente, le attrezzature tutte nuovissime fanno gola e uno
dei primi apparecchi ad essere interessato alla diaspora è stato l’intensificatore
di brillanza (apparecchio radiologico portatile) di una delle sale
operatorie. Nell'ambulatorio di ortopedia (o di ciò che ne resta..) ne esiste
uno e invece quello che era in dotazione ad una sala operatoria (quella di
chirurgia iper-tecnologica), stante la chiusura del reparto, questo apparecchio
non c’è più, e pare sia già stato destinato al Santa Corona di Pietra Ligure. L'attuale apparecchio in
dotazione all'ambulatorio ortopedico (sala gessi) al piano terreno, secondo le
richieste, dovrebbe andare in sala operatoria, atteso che la sala di chirurgia,
anche se dovrà effettuare attività di chirurgia a bassa complessità, ne avrà
bisogno, sguarnendo la dotazione alla sala gessi, ai quali operatori pare sia
stato detto che " per le necessità potete anche salire in sala
operatoria"...( ipotesi contro ogni logica dell'organizzazione del lavoro
che creerebbe grave disagio. Forse è in ipotesi anche la chiusura
dell'ambulatorio.)
Pare l'inizio di una serie di
scippi che dovrà subire l'ospedale ingauno, nell'ottica di un dissennato
depotenziamento che è contro ogni logica programmatoria di buon senso.
Le apparecchiature che potrebbero essere oggetto dei successivi atti di cannibalismo sono: quelle del Pronto Soccorso (iper-attrezzato anche per
codici rossi), visto il declassamento in
punto di Primo Intervento, a cui ci opporremo nella sede opportuna, in
Consiglio Regionale, contando anche sul supporto di alcuni consiglieri di
maggioranza di buon senso; il monitoraggio dei 4 letti di Medicina; le
apparecchiature delle sale operatorie non necessarie per la chirurgia di
elezione a bassa complessità (come appunto l'intensificatore di brillanza a
cui si faceva menzione). Tutti si ritrovano a dover lavorare soltanto per
l'attività del MIOS e dell'artroprotesi privata. Provvederemo a segnalare i
fatti alla Corte dei Conti. Si coglie l'occasione per ricordare come una
controproposta, costituita dall'elaborazione di un piano alternativo sarebbe
quanto mai attesa e opportuna. Una controproposta che potrebbe prevedere,
appunto per contenere i costi, il trasferimento di tutta l'attività chirurgica
di elezione ora svolta dal Santa Corona, come l’ artroprotesi pubblica del
dott. Camera, Chirurgia di media complessità, abbandono della convenzione con la S. Michele e
organizzazione del recupero funzionale ora affidato in convenzione da parte del
reparto esistente (da informazioni assunte è evidente che questo reparto ha
la competenza occorrente per trattare questo tipo di attività, per dotazione
molto specializzata di personale, attrezzature e spazi di reparto, etc.
Inoltre, oltre a questi aspetti di contenimento dei costi che un atteso
potenziamento dell'ospedale potrebbe generare, vi è il problema dei costi per
l'Erario per il mantenimento dell'attività ortopedica del progetto di
sperimentazione gestionale in atto ora affidato ai privati. Infatti,
l'erogazione da parte dell'ospedale delle consulenze necessarie al reparto
(chirurgia, medicina, rianimazione, laboratorio, radiologia, etc.) PER LA PARTE PUBBLICA
SUBIREBBERO UN GRAVE INCREMENTO DEI COSTI DOVUTO ALLA
DIMINUZIONE DELL'ATTIVITA’ CHIRURGICA IN PROGRAMMA CON I TAGLI. Ciò
inevitabilmente determinerebbe una diminuzione dei termini di convenienza
economica per la parte pubblica nella prosecuzione del progetto di
sperimentazione per il recupero delle fughe. (E’ la stessa storia del
viaggio in auto: andare a Napoli da soli con un autovettura è ovviamente più
oneroso che ripartire le spese tra 5 persone...Tutti aspetti che potenzialmente
potrebbero essere interesse da parte di un ente superiore preposto alla
verifica dei conti (i recenti episodi occorsi in tema di consulenze in enti
pubblici locali da parte della Corte...dovrebbero destare un certo grado di
interesse...) Strano che tali aspetti non siano di interesse del pensatore (ufficiale
o ufficioso) di questa manovra sanitaria locale...
Alassio, 18 settembre 2012
Marco Melgrati
Consigliere Regionale Gruppo P.d.L.
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