giovedì 19 settembre 2019

L’allarme della Banca Mondiale: senza riforme, Cina a picco entro il 2030

Il Dragone continua a correre ma rallenta il passo. L’ascesa della Cina non si ferma, eppure nel suo sistema economico si iniziano ad intravedere alcune crepe che rispondono a ragioni di varia natura. Tra le cause esogene dobbiamo per forza inserire la guerra dei dazi con gli Stati Uniti, un braccio di ferro commerciale che ha toccato più settori industriali e indebolito il Dragone. Le motivazioni endogene sono tuttavia ben più ampie, a cominciare dallo stesso funzionamento dell’economia cinese che ha fatto emergere alcune importanti contraddizioni. La più importante di tutte è la diversa gestione delle risorse pubbliche delle amministrazioni locali, spendaccione oltre ogni limite, e del governo centrale, molto più attento nell’indirizzare i denari là dove sono richiesti. Questo contribuisce a creare un debito enorme, ampliato dalla scellerata gestione di certi istituti bancari locali risollevati a un passo dal baratro e da “bolle” sempre sul punto di esplodere, in primis quella immobiliare.

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