Nuove crepe tra i “falchi”: la Merkel adesso trema
In Germania il dibattito sul futuro dell’Unione europea e sulle risposte politiche ed economiche alla crisi del coronavirus ha
subito una drastica accelerazione nelle ultime ore, dopo la discesa in
campo dei Verdi contro le scelte di chiusura del governo di Angela Merkel. Sesti per gruppo parlamentare al Bundestag, ma de facto seconda forza politica del Paese dopo il 20,5% raccolto alle elezioni europee, che li ha portati dietro al solo centro della Cdu, i “Grunen” hanno apertamente sostenuto la causa degli Eurobond andando contro il governo federale.
Di stampo liberale e convintamente europeista, il partito dei
“Grunen” non è propriamente qualificabile come estraneo alle logiche del
blocco di potere fondato su Cdu e Spdche governa la Germania e, anzi,
da junior partner dei socialdemocratici ha più volte sostenuto
la messa in campo delle famigerate riforme del mercato del lavoro alla
base delle disuguaglianze nel Paese. Dunque, fa ancora più rumore
sentire Robert Habeck, capo dei Verdi, dichiarare: “Come altri capi di governo dell’Ue ed economisti, io peroro la causa dei coronabond”. Intervistato da Welt am Sonntag, il
50enne Habeck ha rincarato la dose: “Gli stati economicamente forti
come noi devono aiutare quelli che stanno peggio. È nell’ interesse
tedesco che l’ economia italiana sopravviva alla crisi”.
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