Italia - Siena, il sindaco vuol portare in tribunale Mps. Cosa c’è dietro
Sul futuro del Monte dei Paschi di Siena si gioca una complessa partita a
scacchi. In ballo non c’è solo una banca ma tanti interessi con diversi
soggetti coinvolti: la banca, lo Stato (che attraverso il ministero
dell’Economia ne detiene il controllo), i potenziali acquirenti, il
territorio. Oltre alla Regione Toscana si muove il Comune di Siena,
guidato dal centrodestra.
Nell’ultima seduta di ieri, interamente
dedicata a Mps, il Consiglio comunale ha dato mandato al sindaco, Luigi De Mossi
di “intraprendere, in collaborazione con gli altri enti competenti
(Fondazione Mps, Provincia, Regione, parlamentari eletti nel
territorio), tutte le azioni necessarie sotto il profilo istituzionale e
legale al fine di supportare la Fondazione Mps affinché la stessa
tuteli, in via giudiziale nei confronti di tutti i soggetti
responsabili, i propri diritti e interessi e richieda adeguato
indennizzo con le conseguenti positive ricadute economiche, sociali
sulla nostra comunità” nei confronti di Banca Mps”. Che significa? Il
sindaco ha ricevuto incarico e poteri per interloquire con il Governo al
fine di tutelare gli interessi del territorio nelle future operazioni
di integrazione della banca. Il Consiglio comunale, inoltre, chiede di
“avvalersi di un advisor affinché si valutino tutte le possibili
risoluzioni alla trattativa in essere” circa il futuro della banca.
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