giovedì 14 gennaio 2021

Italia - Siena, il sindaco vuol portare in tribunale Mps. Cosa c’è dietro

Sul futuro del Monte dei Paschi di Siena si gioca una complessa partita a scacchi. In ballo non c’è solo una banca ma tanti interessi con diversi soggetti coinvolti: la banca, lo Stato (che attraverso il ministero dell’Economia ne detiene il controllo), i potenziali acquirenti, il territorio. Oltre alla Regione Toscana si muove il Comune di Siena, guidato dal centrodestra. 

Nell’ultima seduta di ieri, interamente dedicata a Mps, il Consiglio comunale ha dato mandato al sindaco, Luigi De Mossi di “intraprendere, in collaborazione con gli altri enti competenti (Fondazione Mps, Provincia, Regione, parlamentari eletti nel territorio), tutte le azioni necessarie sotto il profilo istituzionale e legale al fine di supportare la Fondazione Mps affinché la stessa tuteli, in via giudiziale nei confronti di tutti i soggetti responsabili, i propri diritti e interessi e richieda adeguato indennizzo con le conseguenti positive ricadute economiche, sociali sulla nostra comunità” nei confronti di Banca Mps”. Che significa? Il sindaco ha ricevuto incarico e poteri per interloquire con il Governo al fine di tutelare gli interessi del territorio nelle future operazioni di integrazione della banca. Il Consiglio comunale, inoltre, chiede di “avvalersi di un advisor affinché si valutino tutte le possibili risoluzioni alla trattativa in essere” circa il futuro della banca.

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