sabato 12 dicembre 2009

Alassio: avvisi di garanzia per il Grand Hotel, Melgrati siamo sereni


 Il Sindaco di Alassio Arch. Marco Melgrati

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni del sindaco di Alassio Marco Melgrati sugli avvisi di garanzia per il Grand Hotel:

La Procura di Savona ha consegnato a tutta la giunta comunale della città del muretto l’avviso di garanzia per le opere relative al Grand Hotel di Alassio; escluso dal provvedimento il Sindaco, ma solo per il fatto che lo aveva già ricevuto nel recente passato, ed addirittura già interrogato dal Procuratore Capo Francantonio Granero, insieme al dirigente Ing. Lagasio e al responsabile dell’alta sorveglianza, Ing. Giampiero Dotti, entrambi già raggiunti da avviso di garanzia.

L’accusa sarebbe quella di, in concorso con il sindaco, aver consentito i lavori di variante del Grand Hotel di Alassio in zona di vincolo ambientale, ed aver autorizzato, in linea tecnica, la Conicos, oggi Fincos, a effettuare le varianti che di fatto poi sono state realizzate.

Premesso che io sono orgoglioso di poter portare a termine un’opera come il Grand Hotel, che quando sarà aperto, cioè per la stagione estiva 2010, dopo quaranta anni di abbandono, di occupazione di topi, scarafaggi e di abitazione abusiva di extracomunitari e di drogati, che ha costituito la vergogna di questa città e degli amministratori che si sono succeduti dal 1968 al 1993, sarà il vanto della nostra città, unica struttura a 5 stelle del Ponente, e traino per tutta l’economia cittadina, con un centro termale che sarà il più grande d’Europa per la cura con la Talassoterapia.

Devo dire che sono sereno, come ho già detto al Procuratore della Repubblica, perché ho sempre agito, e con me la Giunta con tutti gli Assessori, nel supremo interesse del Comune, con trasparenza e nella piene legalità. Che la Procura indaghi, ma che lo faccia serenamente e con giustizia, come la immagine della bilancia, che ne è il simbolo, suggerisce.

Ma veniamo ai fatti: la Conferenza dei servizi deliberante del 13 febbraio u.s. ha definitivamente approvato le varianti al progetto che comprendono un piano in più di parcheggi non pertinenziali, l’ampliamento del parcheggio pertinenziale riservato ai clienti dell’albergo, l’ampliamento del centro Termale Talassoterapico sotto il sedime di via Gramsci, per rendere ancora più accogliente e funzionale la Spa di nuova concezione a servizio della Città di Alassio, e l’incremento del volumetto tecnico all’ultimo piano, nonché tutte le modifiche interne: e questo con il parere favorevole di tutti gli enti interessati, dalla Provincia alla Regione alla Soprintendenza. Si è dimostrato quello che, pur con i miei limiti culturali, vado sostenendo da anni e che ho più volte dichiarato in Consiglio Comunale, e cioè che queste modifiche non rappresentavano variante ma bensì aggiornamento al Piano Urbanistico Comunale, e quindi chiaramente non variante essenziale, come sostiene la Procura, ma come smentito da tutti gli enti presenti in Conferenza dei Servizi (Provincia, che era ancora a di sinistra, , Regione, Sopraintendenza).

Il parere della Sopraintendenza ha dimostrato la conformità paesaggistica ex ante e ex post, cioè prima e dopo l’intervento, ancorché in zona di vincolo ambientale; d’altronde si tratta di opere completamente interrate.

Tutte le delibere di giunta, ancorché in linea tecnica, sono state prese con il parere scritto favorevole dei dirigenti, sempre supportate dal parere legale preventivo non di un azzeccagarbugli qualsiasi, ma di un luminare del diritto amministrativo e docente universitario quale il Prof. Alberti, che ne ha sancito la correttezza dal punto di vista legale e soprattutto amministrativo.

Ma veniamo a cosa è una delibera in linea tecnica… si approva una delibera in linea tecnica quando la stessa non si può approvare a titolo definitivo, perché la si condivide nella sostanza ma mancano degli elementi, che possono essere economici, urbanistici o di copertura contabile. Si approva per esempio in linea tecnica un progetto di massima di opere pubbliche, perché si condivide il progetto, ma non si può approvare definitivamente perché manca il progetto definitivo ed esecutivo, la copertura economica di bilancio e l’approvazione urbanistica. Di fatto serve a dare l’avvallo “politico-amministrativo” ad un progetto, rimandando l’approvazione definitiva una futura delibera di Giunta quando si saranno ottenuti i permessi urbanistici, per esempio nel caso del Grand Hotel, perché le questioni finanziarie economiche, da convenzione, dovranno essere verificate al collaudo finale.

Le varianti proposte sono andate nella direzione di, in qualche maniera, risarcire la Conicos dei maggiori costi derivati dai problemi costruttivi, ma ad assoluto vantaggio del Comune perché sono tutte opere in diritto di superficie, ma di proprietà del Comune di Alassio, e questo vale per il piano in più di parcheggi non pertinenziali, l’ampliamento del parcheggio pertinenziale riservato ai clienti dell’albergo, l’ampliamento del centro Termale Talassoterapico sotto il sedime di via Gramsci, e per l’incremento del volumetto tecnico all’ultimo piano,

Credo che la Fincos non abbia tratto vantaggi economici da questa operazione, e sicuramente non ne abbiamo tratto vantaggi economici né io né i miei colleghi assessori, Solo la solidità di una grande azienda come la Fincos ha permesso di arrivare al fondo di questa operazione; con qualunque altra ditta noi oggi ci troveremmo con un buco al posto della piazza dei Partigiani, una staccionata a delimitare il cantiere fermo e un Grand Hotel ancora fatiscente, ma questo capisco che alla Procura non può e non deve interessare. Ma interessa a me, ai miei assessori, che abbiamo a cuore il bene e lo sviluppo economico della nostra città e dei nostri concittadini.

Già una volta siamo stati Indagati per una delibera di discussione, aborto giuridico amministrativo. Come si può giudicare un atto che non è un atto, ma solo una semplice discussione politica? Anche questa volta sono fiducioso che i Pm si chiariscano che cosa è una delibera in linea tecnica, e si arrivi ad una completa e veloce archiviazione del procedimento, anche se qualcosa mi fa sospettare che non sarà così, dato il clima che si respira recentemente nei rapporti con i palazzi di giustizia, specialmente da chi milita nel Centro-Destra.

Comunque, io e i miei assessori siamo sereni, consci di aver bene operato per il bene della città, in onestà e trasparenza, risolvendo, pur tra mille difficoltà, un problema che per anni ha rappresentato il cancro e la vergogna di 40 anni di amministrazioni; ora però comincio a capire perché nessuno si voleva assumere questa responsabilità!

c.s.

Da www.Savonanews.it  del 12 Dicembre 2009

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