mercoledì 11 agosto 2010

Movida: lettera di una commerciante di Alassio

Gent.ma redazione di IVG,

in relazione all’articolo scritto, in data odierna, dalla fantomatica “organizzazione” del “Venerdì Blu Party” , e’ giusto parlare della situazione reale e non di pura fantasia descritta da tali signori, diventati da un giorno all’altro (a detta loro) veri professori universitari del turismo. La movida è uno splendido aspetto del turismo alassino, come è splendido e ancor più fondamentale, il turismo basato sulla famiglia, il quale porta la vera ricchezza e benessere ad Alassio.
Questi illustrissimi signori, in tutti gli articoli pubblicati, non hanno mai parlato di regolamentare la movida, il loro diritto e’ semplicemente superiore al diritto degli altri imprenditori e commercianti (albergatori, ristoratori, negozianti) e soprattutto dei residenti e non (di coloro che, ad esempio, hanno comprato un attico fronte mare a 2 milioni di euro). Il loro diritto è il verbo, la loro concezione del turismo è un dogma aristotelico, Ipse dixit. Vedere loro scrivere la parola “rispetto” oggi mi ha fatto accapponare la pelle, questi signori non hanno rispetto alcuno.
Loro parlano non per Alassio, ma per il loro portafoglio. La movida è splendida, ma deve essere regolamentata, il limite dei 55 decibel è un limite assurdo, deve essere innalzato, non certamente a 100 decibel, ma a 65 ad esempio.
Chi ha un ristorante a fianco ad un bar di 30 mq è impensabile che non possa lavorare al venerdì sera dopo le 21.30 poichè, nel suddetto bar, si svolge musica all’esterno heavy metal. Non è pensabile che i clienti del suddetto ristorante disdicano le prenotazioni poichè c’è questa musica, talmente alta da far vibrare le interiora. Non è corretto.
Questi signori devono imparare la correttezza ed il rispetto del vicino. Purtroppo la maggioranza di essi non e’ in grado di relazionarsi con chi non la pensa come loro. Movida sì ma regolamentata e nel rispetto di tutti.
E’ ridicolo ed offensivo leggere che, siccome gli alberghi chiudono un mese o due in inverno, essi soffochino l’affluenza invernale. Ma questi signori vivono sulla luna probabilmente, le strutture alberghiere chiudono poichè hanno bisogno, ogni anno, di investimenti per ristrutturazioni. Gli albergatori virtuosi, ogni anno, reinvestono nelle proprie aziende, fanno ipoteche, per poter migliorare sempre di più la propria azienda. E loro invece? quali tipo di investimenti fanno per migliorare le loro strutture? Proprio loro che lasciano Alassio per tutto l’inverno si permettono di scrivere tali assurdità!
E’ da sottolineare inoltre come questi signori parlino sempre per i 500 esercizi commerciali alassini, ma stiamo scherzando? Loro parlano per il loro portafogli. Possono parlare per i locali notturni al massimo. E’ importante fare nuove iniziative, diciamo loro bravi per aver realizzato il Venerdì Blu party, ma il rispetto dei propri vicini fino ad ora è totalmente mancato. Si sono dimostrati carenti sotto tutti i punti di vista per questo aspetto, eccetto alcuni sparuti casi. Ripeto: sì alla movida insomma, ma nel rispetto di tutti. Sì al turismo basato sulla famiglia, poichè è la vera ricchezza di Alassio e il vero volano trainante di tutto il turismo Alassino.

                                                                                    Vitaloni Margherita
                                                                                
Titolare Profumeria Joan
                                                                           Commerciante Alassina dal 1980

Da www.Ivg.it  del 11 Agosto 2010
  

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