Melgrati in tribunale per falso
litiga con una testimone d’accusa
litiga con una testimone d’accusa
ALASSIO.
L’ex sindaco Marco Melgrati finisce sotto processo per falso nella ristrutturazione di una casa d’epoca e litiga con una testimone dell’accusa.
Si è aperto ieri mattina in tribunale ad Albenga il dibattimento a carico del consigliere regionale, imputato come progettista del recupero di una villa bifamiliare in via Napoleone Bonaparte. Il pubblico ministero Danilo Ceccarelli ha citato in giudizio anche Mario Perrone, proprietario di metà immobile e committente dei lavori.
L’udienza è stata anticipata da un battibecco tra Melgrati e la teste Marcella Musso, comproprietaria dello stabile.
«Nella prima stesura del progetto, mi ero dimenticato che l’edificio era in un’area vincolata. L’ufficio tecnico mi ha fatto notare la dimenticanza e ho subito corretto. Quando sono iniziati i lavori, ho presentato una variante in sanatoria per spostare gli abbaini di trenta centimetri, ma per un errore in buonafede ho copiato la prima versione, dove mancava l’indicazione del vincolo», stava spiegando Melgrati (difeso dall’avvocato Franco Vazio) nel corridoio dell’ex Pretura, quando è stato interrotto da Musso.
«Il sindaco di Alassio non sa che una casa a duecento metri dal mare è vincolata?», ha chiesto la donna con tono polemico. «Non siamo qui per l’abuso edilizio, perché la sovrintendenza e la commissione edilizia hanno autorizzato la sanatoria», ha ribattuto il politico. «È normale, visto che la commissione edilizia faceva parte del Comune di cui lei era sindaco. Il vostro cantiere ci ha rovinato», ha tuonato la pensionata savonese.
Il giudice ha rinviato la discussione a martedì 23 novembre.
«Nella prima stesura del progetto, mi ero dimenticato che l’edificio era in un’area vincolata. L’ufficio tecnico mi ha fatto notare la dimenticanza e ho subito corretto. Quando sono iniziati i lavori, ho presentato una variante in sanatoria per spostare gli abbaini di trenta centimetri, ma per un errore in buonafede ho copiato la prima versione, dove mancava l’indicazione del vincolo», stava spiegando Melgrati (difeso dall’avvocato Franco Vazio) nel corridoio dell’ex Pretura, quando è stato interrotto da Musso.
«Il sindaco di Alassio non sa che una casa a duecento metri dal mare è vincolata?», ha chiesto la donna con tono polemico. «Non siamo qui per l’abuso edilizio, perché la sovrintendenza e la commissione edilizia hanno autorizzato la sanatoria», ha ribattuto il politico. «È normale, visto che la commissione edilizia faceva parte del Comune di cui lei era sindaco. Il vostro cantiere ci ha rovinato», ha tuonato la pensionata savonese.
Il giudice ha rinviato la discussione a martedì 23 novembre.
Da www.laStampa.it 27 Ottobre 2010
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