mercoledì 27 ottobre 2010

Alassio - La Polizia giudiziaria torna in Comune per il caso spiagge

 


 Una bella immagine della facciata del Comune di Alassio con la antistante fontana

ALASSIO - ACQUISITA NUOVA DOCUMENTAZIONE
 
ALASSIO
Proseguono le indagini della Procura di Savona sull’assegnazione delle spiagge libere comunali di Alassio. Anche ieri mattina gli uomini della pg erano a palazzo civico per reperire informazioni, atti di consiglio e documenti.   
Chiusi nell’ufficio del segretario comunale, anche se assente, insieme al vicesegretario, hanno chiesto di visionare documenti e verbali. Intanto in Procura sono proseguite le attività istruttorie con alcuni interrogatori condotti dagli uomini della polizia giudiziaria su delega del sostituto procuratore Chiara Maria Paolucci.
L’inchiesta era partita nei primi giorni di agosto portando al sequestro di assegni e contanti per decine di migliaia di euro ad alcuni dei concessionari. Alla base, presunte irregolarità nell’aggiudicazione delle spiagge libere, che secondo alcune voci sarebbero state date sempre alle stesse persone, in modo irregolare, senza un appalto. 
Da più parti si parla anche di ombre nell’aggiudicazione degli stabilimenti, che avrebbe privilegiato presunti affiliati alla massoneria. Tutte voci che potrebbero essere infondate e, come sempre in questi casi, il condizionale è d’obbligo.
I diretti interessati, sia gli amministratori comunali che il presidente della Sbm (Società bagni di mare), Corrado Barbero, escludono ogni coinvolgimento nella vicenda. Intanto nei giorni scorsi sono stati di nuovo posti sotto sequestro i fondi - assegni e contanti per decine di migliaia di euro - «ritirati» dalla polizia giudiziaria nel corso delle indagini di agosto. 
Pochi giorni fa il Tribunale del Riesame aveva dissequestrato tutto accogliendo il ricorso di alcuni indagati e contestando la mancanza di motivazioni del provvedimento. Nel giro di poche ore la Procura ha però reiterato il sequestro di assegni e contanti, allegando una dettagliata motivazione.
«Confido nel lavoro della procura. Lascerei lavorare i magistrati in modo sereno»: ha commentato così Fabrizio Calò, assessore alle Società partecipate, alcuni giorni fa, la notizia che parlava di infiltrazioni massoniche nell’aggiudicazione delle spiagge libere ad Alassio.
«Non so nulla di questo, io ho sempre fatto il mio lavoro di amministratore nel modo più preciso e puntuale possibile», gli ha fatto eco Corrado Barbero, presidente della Sbm, Società Bagni di Mare, che di recente ha sostituito la Gesco mare nella gestione delle spiagge alassine.

Barbara Testa
Da www.laStampa.it del 27 Ottobre 2010

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