sabato 27 novembre 2010

Alassio - Giorgio Faletti all’ex anglicana come pittore

Eclettico. Giorgio Faletti anche pittore dopo aver attraversato cinema e letteratura

Alassio ospita, in contemporanea con Genova, in anteprima nazionale, la mostra personale di Giorgio Faletti: «Alias». 
L’inaugurazione è prevista questa sera alle 18 nell’ex Chiesa Anglicana alla presenza dello stesso Faletti. 
L’esposizione, promossa dall’assessorato al Turismo e alla Cultura e curata da Nicola Davide Angerame, presenta una selezione di circa 30 opere di medie e grandi dimensioni dell’artista astigiano.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Ellequadro Documenti di Genova, che nei suoi spazi di Palazzo Ducale a Genova ospita negli stessi giorni un’altra importante selezione di opere su carta e su tela, curata da Tiziana Leopizzi (Ellequadro), e presentate in catalogo insieme alle opere alassine con un contributo critico scritto da Martina Corgnati.
Sarà possibile visitare la mostra fino al 15 gennaio, dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19, ad ingresso libero.
«Questa mostra presenta al grande pubblico il lavoro di Giorgio Faletti pittore e artista contemporaneo», dice Monica Zioni, assessore al turismo e alla cultura di Alassio.
Aggiunge Zioni: «Giorgio Faletti vanta una biografia che ha i toni di una storia fantasy: esattamente quella di un ingegno multiplo che lo porta al successo in ogni disciplina nella quale decida di impegnarsi. 
L’ultima è la pittura, che Alassio presenta in una prima assoluta grazie al lavoro assiduo svolto in questi anni per portare in città un’arte che trova molti e diversi punti di congiunzione con altre discipline. Da quando nel 2002 Paolo Conte svelò il suo lato d’artista e pittore, tanti altri nomi sono passati all’Anglicana e ad Alassio con progetti a cavallo tra arti visive e spettacolo: da Franco Battiato regista a Cesare Zavattini pittore, da Angelo Branduardi performer a Andrea De Carlo musicista ed Elisabetta Sgarbi videomaker. 
Il lato B di molti personaggi è stato sondato per scoprire che non si tratta di secondi mestieri ,ma di vere aspirazioni e ispirazioni che trovano spazio, e a volte si alimentano proprio grazie all’arte o la professione per cui questi personaggi sono maggiormente noti».

Barbara Testa
Da www.laStampa.it  del 27 Novembre 2010

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