Gli iscritti contro Tonino:
«Ha la stessa concezione familistica della politica di Bossi e Berlusconi»
«Di Pietro come Bossi e Berlusconi, accomunati dalla stessa concezione familistica e privatistica della politica».
I componenti del circolo Idv
di Termoli (Cb) abbandonano il partito per la candidatura alle
regionali del Molise di Cristiano Di Pietro. In una nota si esprime
«risentito dissenso a tale candidatura, figlia della stessa concezione
familistica e/o privatistica che presumibilmente ha mosso il capo della
Lega Nord, Umberto Bossi, a candidare e a far eleggere il figlio al
consiglio regionale della Lombardia o il presidente del Pdl, Silvio
Berlusconi a candidare e a far eleggere Nicole Minetti nello stesso
consiglio».
«Per questa ragione - si legge nel comunicato - l’intero circolo decide, seduta stante, di interrompere la propria esperienza politica con l’Italia dei valori, riconfermando la loro appartenenza al centro Sinistra e con l’auspicio che le prossime elezioni regionali possano essere occasione di un reale cambiamento della politica nel Molise».
«Per questa ragione - si legge nel comunicato - l’intero circolo decide, seduta stante, di interrompere la propria esperienza politica con l’Italia dei valori, riconfermando la loro appartenenza al centro Sinistra e con l’auspicio che le prossime elezioni regionali possano essere occasione di un reale cambiamento della politica nel Molise».
A far esplodere la protesta tra i dirigenti e
gli iscritti termolesi non è tanto la scesa in campo di Di Pietro
junior, ma la composizione della lista con candidati ritenuti «deboli»
proprio per favorire l’elezione del figlio del leader.
«Avevano chiesto - dicono gli ex iscritti - di inserire personalità che avrebbero portato voti e qualità; ad esempio Vincenzo Greco, stimato notaio ed ex sindaco della città. Nessuno ci ha mai dato una risposta. Poi vediamo che si accolgono esponenti di altri partiti, come uno dei candidati alle primarie del Pd. Se il fosso lo saltano gli altri verso l’Idv per Di Pietro va bene, diversamente il partito mette veti e pregiudiziali. Questa visione strabica della politica non ci piace».
«Avevano chiesto - dicono gli ex iscritti - di inserire personalità che avrebbero portato voti e qualità; ad esempio Vincenzo Greco, stimato notaio ed ex sindaco della città. Nessuno ci ha mai dato una risposta. Poi vediamo che si accolgono esponenti di altri partiti, come uno dei candidati alle primarie del Pd. Se il fosso lo saltano gli altri verso l’Idv per Di Pietro va bene, diversamente il partito mette veti e pregiudiziali. Questa visione strabica della politica non ci piace».
Da www.laStampa.it del 18 Settembre 2011
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