sabato 14 gennaio 2012

Isola del Giglio - Il naufragio della Costa Concordia. Tragedia all'Isola del Giglio, mancano in quaranta. Arrestato il comandante: "E' omicidio colposo". I superstiti: "Come sul Titanic"

Affonda una nave, tragedia al Giglio. All'appello mancano in quaranta

I 4229 passeggeri della Costa Concordia sorpresi durante
la cena: «Sembrava il Titanic». 

L'isola soccorre i superstiti,
ma finiscono le scorte medicinali. 

Almeno tre le vittime accertate:
2 turisti francesi e un peruviano

La Costa Concordia ormai coricata su un fianco 
GRAZIA LONGO
inviata a Porto Santo Stefano
Tre morti (due francesi e un peruviano) per annegamento, decine di feriti e dispersi. Si aggrava il bilancio della tragedia nelle acque toscane dell’isola del Giglio, dove ieri sera la nave da crociera Costa Concordia si è incagliata a ridosso degli scogli nella secca di Punta Gabbianara. Dopo una notte di paura e soccorsi, adesso si indaga sui motivi della tragedia. Il comandante Francesco Schettino è in stato di fermo: secondo gli investigatori si sarebbe avvicinato alla riva per salutare. Ecco i nomi delle vittime: Francis Servel, Jean-Pierre Micheaud, entrambi di nazionalità francese, e Thomas Alberto Costiglia Mendoza, di nazionalità peruviana.

La dinamica
La Concordia era salpata alle 19 da Civitavecchia con 4.229 persone a bordo: oltre tremila ospiti e 1023 tra camerieri e componenti dell’equipaggio. Le lancette si sono fermate neanche tre ore dopo, alle 21,40, quando la chiglia si è incastrata provocando un forte scossone mentre i passeggeri erano alla cena inaugurale. Il botto terribile, poi la luce che va via. Il tempo di capire quello che sta succedendo e l’invito ad indossare i salvagente e avvicinarsi alle scialuppe, «per precauzione». Qualcuno, a bordo, ha pensato al Titanic, di cui tra tre mesi, il 15 aprile, ricorre il centesimo anniversario dell’affondamento.

La grande paura
Sembrava, all’inizio, che questa avventura si fosse conclusa senza gravi conseguenze, solo tanta paura. Ma durante l’evacuazione, qualcosa non ha funzionato: in molti sono caduti in acqua, qualcuno forse, mentre lo scafo si piegava sempre più, sull’onda del panico si è addirittura gettato e ha dovuto vedersela con il freddo del mare e della notte. Tutte da accertare le cause della morte delle vittime: ipotermia, forse, ma non si esclude un malore, né si sa se fossero tra quelli finiti in acqua.

Incastrata nella secca
La nave era attesa a Savona per la prima tappa della crociera «Profumo degli agrumi» nel Mediterraneo. L’Isola del Giglio, dove i passeggeri sono stati evacuati in attesa di essere trasferiti in altri luoghi con maggiore ricettività, era a due passi quando il «tempio galleggiante del divertimento», è rimasta incastrata nella secca nei pressi della punta più a sud dell’isola con alte scogliere, meta preferita dei sub. Proprio dall’isola sono partiti i primi soccorsi. Il sindaco, Sergio Ortelli, ha messo a disposizione scuole, asili, alberghi, «qualsiasi cosa abbia un tetto» e il parroco ha aperto la chiesa per ospitare i superstiti. Ora l'emergenza si è spostata sul fronte scorte mediche, quasi esaurite, ha fatto sapere il vicesindaco.

Il trasferimento
Più tardi è cominciato, per tutti loro, il trasferimento in traghetto a Porto S.Stefano. «Sappiamo che sono arrivate a terra 4165 persone su quante erano presenti sulla nave - ha sottolineato il capo ufficio relazioni esterne delle Capitanerie di porto, il comandante Filippo Marini - Tutti dati che stiamo verificando, serve prudenza, alcuni infatti sono stati trasferiti in elicottero». In pochi minuti la nave ha cominciato ad imbarcare acqua da una falla che si sarebbe aperta nella zona di poppa. «Stavamo cenando quando è andata via la luce, abbiamo sentito un colpo e un boato, e le stoviglie sono cadute per terra», hanno raccontato i passeggeri precisando che all’inizio è stato detto che si trattava solo di un guasto elettrico. «Scene da Titanic», commenta la giornalista Mara Parmegiani, sulla Concordia perché organizzatrice di una serie di workshop e sfilate di abiti vintage rarissimi e firmati dai più grandi stilisti di sempre, ora probabilmente già distrutti dall’acqua.

Mentre si cerca di evitare il disastro ambientale tenendo sotto controllo le oltre duemila tonnellate di gasolio presenti nei serbatoi, sono molti gli interrogativi sulla dinamica iniziale dell’incidente: secondo alcuni passeggeri la nave sarebbe stata fuori rotta di alcune miglia. Sicuro l’impatto con uno scoglio, forse prima con un banco di sabbia, anche se non si conoscono ancora le cause: errore umano o tecnico.

Certo è che la manovra del comandante Francesco Schettino, che ha prontamente portato la Costa Concordia nei pressi del porticciolo del Giglio, ha facilitato di molto i soccorsi consentendo a oltre 4 mila persone di essere salvate. Anche perchè, se la nave fosse affondata in alto mare, le condizioni ambientali sarebbero state ben differenti e molto più difficili.

Le polemiche
Ma non sono mancate le polemiche, anche aspre, da parte dei sopravvissuti per il carenze dei soccorsi a bordo della nave da crociera.

Le inchieste
Due le inchieste aperte sul naufragio, amministrativa e penale, mentre il comandante e alcuni membri dell’equipaggio sono stati lungamente interrogati dai carabinieri e dal Pm di Grosseto.

Sono centinaia le persone, soprattutto straniere già rimpatriate grazie anche alle procedure d’urgenza messe in atto dalla polizia di frontiera italiana, visto che la maggior parte dei croceristi ha perso praticamente tutto nel naufragio, documenti compresi.
Da www.laStampa.it  del 14 gennio 2012

 

 

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