giovedì 4 marzo 2010

ALASSIO - POLEMICA A POGGIO FIORITO - “I camion del cantiere sono un pericolo per gli studenti”

 
ALASSIO - È polemica sul cantiere per la 
realizzazione della nuova residenza protetta di 
Poggio Fiorito in via Petrarca
 
Dopo la nascita di un comitato con duecento aderenti per richiamare l’attenzione del Comune sul rischio di dissesto idrogeologico, nei giorni scorsi è scattata la mobilitazione dell’istituto alberghiero Giancardi. I rappresentanti di classe si sono detti pronti a mobilitarsi nel caso fosse messa a repentaglio la loro sicurezza. Domani mattina, il preside Gian Maria Zavattaro incontrerà Provincia e Comune per cercare di scongiurare i pericoli per i frequentatori del plesso scolastico.
«Bisogna trovare un accordo e chiarire con precisione gli orari in cui i camion potranno passare davanti all’istituto. Siamo irremovibili sulla sicurezza degli allievi e non accettiamo strumentalizzazioni da parte di nessuno», puntualizza Zavattaro, prima di rimarcare: «I mezzi di cantiere non dovranno transitare davanti all’ingresso in concomitanza con l’ingresso e l’uscita degli studenti, oltre che durante l’intervallo. Poi c’è il problema delle uscite di sicurezza, che dovranno essere garantite nonostante i lavori. Inoltre si dovrà mantenere uno spazio aperto per la ricreazione. Risolti questi nodi, rimarranno le problematiche relative all’inquinamento acustico ed alle polveri. Da parte nostra non c’è alcun fondamentalismo, ma l’alberghiero deve continuare ad ospitare le lezioni se vuole vivere».
I lavori di Poggio Fiorito sarebbero dovuti partire a febbraio, ma la mancanza di un’intesa con la scuola ha causato il rinvio dello scavo. Secondo le previsioni del Comune, il ricovero sarà pronto nel 2012. 
«La nostra disponibilità a raggiungere un compromesso è stata chiarita quando abbiamo accettato di spostare il parcheggio della scuola nell’ex mattatoio, anche se è distante. La maggior parte degli attuali posti auto andranno persi per consentire il passaggio dei veicoli diretti a Poggio Fiorito», ricorda il preside.
 
Da www.laStampa.it  del 04 Marzo 2010

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