Francesco Guido detto "Gibba"
“Gibba” si vergogna « Restituisco l’Alassino d’oro »
Il gesto polemico dopo non essere riuscito
a parlare con il Sindaco
ALASSIO. “Gibba” come John Lennon. Se l’ex Beatles restituì una quarantina d’anni fa il titolo di Baronettoalla regina Elisabetta per protesta contro l’appoggio britannico alla guerra in Vietnam, il padre del cartone animato italiano rispedisce al mittente l’Alassino d’Oro ricevuto più di vent’anni fa.
Un riconoscimento sicuramente meritato quello che Alassio ha attribuito a un suo figlio illustre, capace discrivere il suo nome nella storia del cinema e della televisione, con cartoni e sigle d’animazione, lavorando con autori del calibro di Garinei e Giovannini e stringendo amicizia con Federico Fellini e con Antonio.
Ora che è tornato da diversi anni a vivere ad Alassio, Francesco Guido in arte Gibba, non ha perso la vena pungente e quando qualcosa non gli piace non lo manda certo a dire. E ultimamente di cose che non gli piacciono deve averne viste diverse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare essere stato il botta e risposta tra Pd e maggioranza sul Grand Hotel, con i democratici all’attacco e il centrodestra al contrattacco con un manifesto dal testo inequivocabile “vergognatevi”. A quel punto Gibba ha deciso di andare a bussare alla porta del sindaco Gianni Aicardi, con cui peraltro sarebbe stato già arrabbiato per una questione di parcheggi.
Dopo quattro tentativi di incontrare il primo cittadino andati a vuoto, Gibba ha scritto una raccomandata al sindaco ed ha allegato la celebre monetina riconoscimento.
«Questa mia per rimettere in sue mani l’ambito riconoscimento nominato Alassino d’Oro – si legge nellamissiva, in quanto io indegno di tanta nomina.
Un riconoscimento sicuramente meritato quello che Alassio ha attribuito a un suo figlio illustre, capace discrivere il suo nome nella storia del cinema e della televisione, con cartoni e sigle d’animazione, lavorando con autori del calibro di Garinei e Giovannini e stringendo amicizia con Federico Fellini e con Antonio.
Ora che è tornato da diversi anni a vivere ad Alassio, Francesco Guido in arte Gibba, non ha perso la vena pungente e quando qualcosa non gli piace non lo manda certo a dire. E ultimamente di cose che non gli piacciono deve averne viste diverse. La goccia che ha fatto traboccare il vaso pare essere stato il botta e risposta tra Pd e maggioranza sul Grand Hotel, con i democratici all’attacco e il centrodestra al contrattacco con un manifesto dal testo inequivocabile “vergognatevi”. A quel punto Gibba ha deciso di andare a bussare alla porta del sindaco Gianni Aicardi, con cui peraltro sarebbe stato già arrabbiato per una questione di parcheggi.
Dopo quattro tentativi di incontrare il primo cittadino andati a vuoto, Gibba ha scritto una raccomandata al sindaco ed ha allegato la celebre monetina riconoscimento.
«Questa mia per rimettere in sue mani l’ambito riconoscimento nominato Alassino d’Oro – si legge nellamissiva, in quanto io indegno di tanta nomina.
Incautamente ho sonnecchiato dal lontano 1989 non rendendomi stoltamente conto del danno soprattutto morale che la mia presenza in qualità di bugiardo e ingrato avrei in seguito procurato a lei e all’intera amministrazione del suo comune.
E qui faccio ammenda! Con il suo recente Manifesto apparso sui muri del paese invece di orgoglio per le sue dichiarazioni, mi sono coperto, come da lei intuito, di vergogna».
Poi la tirata d’orecchie per il mancato incontro.
«Avrei voluto consegnare la monetina personalmente in sue mani, ma sapendo lei costantemente impegnato per gli onerosi e assillanti compiti del suo mandato, impossibilitato io a trovare acconcio parcheggio nelle vicinanze del comune, lei impossibilitato non una ma tre o quattro volte a ricevermi, sono costretto a presentarmi a lei attraverso questa banale ma pratica raccomandata».
E qui faccio ammenda! Con il suo recente Manifesto apparso sui muri del paese invece di orgoglio per le sue dichiarazioni, mi sono coperto, come da lei intuito, di vergogna».
Poi la tirata d’orecchie per il mancato incontro.
«Avrei voluto consegnare la monetina personalmente in sue mani, ma sapendo lei costantemente impegnato per gli onerosi e assillanti compiti del suo mandato, impossibilitato io a trovare acconcio parcheggio nelle vicinanze del comune, lei impossibilitato non una ma tre o quattro volte a ricevermi, sono costretto a presentarmi a lei attraverso questa banale ma pratica raccomandata».
Da www.ilSecoloxix.it del 11 Luglio 2010
LA REPLICA DI AICARDI
« SI È TRATTATO DI UN EQUIVOCO SONO A SUA DISPOZIONE »
ALASSIO. «Forse Gibba è venuto quando non c’ero, ma non mi sono mai rifiutato di incontrarlo, anzi lo ncontro volentieri». Il sindaco Gianni Aicardi è sorpreso e dispiaciuto per la decisione del padre del cartone animato di restituire l’Alassino d’Oro.
«Non mi sono mai negato a nessuno, figuriamoci se rifiuto di incontrare lui – afferma il primo cittadino. Si è trattato certamente di un equivoco.
So che aveva presentato una richiesta per un parcheggio e che gli è stata respinta, ma questo dipende dagli uffici, per il resto non ho idea di cosa volesse dirmi o su cosa volesse lamentarsi.
Venga quando vuole, magari sincerandosi telefonicamente che ci sia, e discutiamo di tutto».
Se Gibba fosse riuscito a incontrarla, tra l’altro, avrebbe avuto qualcosa di ridire su quei manifesti con scritto “vergognatevi” indirizzati all’opposizione sulla vicenda del Grand Hotel.
«Non mi sono mai negato a nessuno, figuriamoci se rifiuto di incontrare lui – afferma il primo cittadino. Si è trattato certamente di un equivoco.
So che aveva presentato una richiesta per un parcheggio e che gli è stata respinta, ma questo dipende dagli uffici, per il resto non ho idea di cosa volesse dirmi o su cosa volesse lamentarsi.
Venga quando vuole, magari sincerandosi telefonicamente che ci sia, e discutiamo di tutto».
Se Gibba fosse riuscito a incontrarla, tra l’altro, avrebbe avuto qualcosa di ridire su quei manifesti con scritto “vergognatevi” indirizzati all’opposizione sulla vicenda del Grand Hotel.
Probabilmente le avrebbe detto che a vergognarsi deve essere chi le brutture le fa e non chi se ne lamenta.
«Quali sarebbero le brutture? Quelle fatte da chi ha lasciato per decenni il Grand Hotel in abbandono, non certo noi che lo abbiamo ristrutturato.
Ci sono stati dei problemi, è vero, ma sono stati in gran parte dovuti proprio all’opposizione che ha fatto continuamente esposti e denunce ».
Ben diverse naturalmente le opinioni sul fronte opposto. «Il fatto che un personaggio come Gibba restituisca l’Alassino d’Oro mette molta tristezza – afferma il segretario Pd, Franco Bogliolo .
Questa è una delle tante stranezze di Alassio: un personaggio del genere meriterebbe ben altro rispetto. Certoche se un personaggio come lui si infastidisce per quello che sta succedendo ad Alassio, significa che forse c’è una speranza, che qualcosa si sta smuovendo nelle coscienze dei cittadini.
Quanto alla vicenda dei manifesti, credo che la nostra sia stata una critica politica pienamente legittima, in cui non abbiamo insultato nessuno ed abbiamo sottolineato cose che sono sotto gli occhi di tutti.
Quanto ai loro manifesti, credo si commentino da soli». Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex consigliere comunale Giovanni Ragazzini.
«Purtroppo ad Alassio chi non si inchina davanti ai potenti , chi ragiona con la sua testa e sa far valere le sueragioni non è mai gradito – commenta Ragazzini .
Quanto successo a Gibba ne è la dimostrazione, così come lo è la smodata reazione alle nostre critiche. Per fortuna c’è chi non si mette in fila ma continua a ragionare con la sua testa e a indignarsi».
«Quali sarebbero le brutture? Quelle fatte da chi ha lasciato per decenni il Grand Hotel in abbandono, non certo noi che lo abbiamo ristrutturato.
Ci sono stati dei problemi, è vero, ma sono stati in gran parte dovuti proprio all’opposizione che ha fatto continuamente esposti e denunce ».
Ben diverse naturalmente le opinioni sul fronte opposto. «Il fatto che un personaggio come Gibba restituisca l’Alassino d’Oro mette molta tristezza – afferma il segretario Pd, Franco Bogliolo .
Questa è una delle tante stranezze di Alassio: un personaggio del genere meriterebbe ben altro rispetto. Certoche se un personaggio come lui si infastidisce per quello che sta succedendo ad Alassio, significa che forse c’è una speranza, che qualcosa si sta smuovendo nelle coscienze dei cittadini.
Quanto alla vicenda dei manifesti, credo che la nostra sia stata una critica politica pienamente legittima, in cui non abbiamo insultato nessuno ed abbiamo sottolineato cose che sono sotto gli occhi di tutti.
Quanto ai loro manifesti, credo si commentino da soli». Sulla stessa lunghezza d’onda l’ex consigliere comunale Giovanni Ragazzini.
«Purtroppo ad Alassio chi non si inchina davanti ai potenti , chi ragiona con la sua testa e sa far valere le sueragioni non è mai gradito – commenta Ragazzini .
Quanto successo a Gibba ne è la dimostrazione, così come lo è la smodata reazione alle nostre critiche. Per fortuna c’è chi non si mette in fila ma continua a ragionare con la sua testa e a indignarsi».
L.REB.
Da www.ilSecoloxix.it del 11 Luglio 2010
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