Il giornalista Daniele La Corte
Alassio – L’assessora al turismo e alla cultura del Comune di Alassio si arrabbia e fa convocare il giornalista “cattivo” dalla polizia di Stato. Con tanto di visita domiciliare ed invito, cortese, a recarsi in Commissariato per “comunicazioni”.
Non è....
un pesce d’aprile ritardato. Neppure colpa delle temperature torride di questi giorni, da colpo di sole. E’ accaduto ed accade che la signora Monica Zioni si senta perseguitata (giornalisticamente) dal concittadino Daniele La Corte.
Lei, illustre “vittima” del periodico “Rivisto” (appena inaugurato, al suo secondo numero, vento in poppa delle 5 mila copie gratuite). E ancora, presa di mira dal neonato blog “anche noi per Alassio”.
Tra gli ultimi, garbati, colpi di “spillo”, l’assessora sorpresa da La Corte stesso a viaggiare contro senso nel centralissimo Corso Dante. E’ seguito il fendente per l’allarme sicurezza e rischio incendio alla biblioteca Deaglio. E la descrizione di bisonti che da mesi massacrano impuniti le strette vie comunali, a suon di danni per l’acquedotto pubblico. Ed altri fatterelli divertenti, diciamo cosi.
Tutte informazioni di cronaca vera, vissuta, sofferta, documentata, dalla città del Muretto.
Notizie inventate e diffamatorie? Lesive dell’onore e della dignità di un pubblico amministratore? Nessuna querela, né causa civile fino a questo momento.
Sta di fatto che Monica Zioni ha scoperto qualcosa di inedito, almeno in questa provincia. Chiedere aiuto, con tanto di esposto, alle forze dell’ordine per invitare il giornalista Daniela La Corte alla sana moderazione.
L'assessore Monica Zioni
A rifuggire dal ruolo di “cane ringhioso”, graffiante, pungente, alla Giampaolo Pansa di provincia.
A cambiare stile. Essere più docile, malleabile, accomodante, obiettivo, sensibile, riverente?
Eppure ci sarebbe poco da discutere, da interpretare. O Daniela La Corte si è montato la testa e vuole abbattere a suon di articoli “diffamatori” un’assessora “scomoda”(?) e a quel punto il codice penale e quello civile indicano strade precise, oppure la convocazione negli uffici della polizia altro non è che un autentico autogol. Un’ultima spiaggia di chi vuole collezionare “gaffe”, a nostro modestissimo parere. E magari non si rende neanche conto.
Un giornalista racconta storie ordinarie e straordinarie di presunto malgoverno, di sprechi ( a suo avviso)? Si ritrova convocato, per atto dovuto, alla stregua di un piccolo malavitoso, si fa per dire. Disturbatore della “quiete pubblica” e del palazzo.
Monica Zioni pensa di essere al centro di congiura giornalistica-lobbistica per aver negato il sostegno ad un’iniziativa? (Memorial Tempo). Denunci pressioni, intimidazioni, personaggi coinvolti. Urli l’innocenza. Esponga, nero su bianco, gli intrighi di corte. Prima di finire tutti sotto il “bavaglio stampa” del giornalista alassino ormai pericoloso per la civile convivenza.
Quel Daniele La Corte che, a quanto pare, non è proprio l’ultimo arrivato nel mondo del giornalismo ligure. Dimentichi di essere autore di libri (Due per tutti: Storie di uomini e di donne- Gli anni difficile della Resistenza; Alessandro Natta –Il semplice frate).Dimentichi di far parte dei veterani per incarichi professionali in campo nazionale. Dimentichi di essere stato eletto nel consiglio regionale dei giornalisti liguri. Dimentichi di essersi aggiudicato due premi nazionali di giornalismo nell’ambito del “Cronista dell’anno”. Dimentichi il titolo di “Chevalier de Ordre des Arts e des Lettres” del Ministro della Cultura e della Comunicazione del governo francese (2002).
Oggi è venuto il momento che La Corte si cosparga il capo. Prometta di essere più buono, comprensivo verso l’ingrato compito dell’assessora Zioni. Riconosca, almeno una volta, i brillanti risultati raggiunti dal turismo e dalla cultura (anticementificio?) che si irradiano positivamente sull’intera comunità cittadina.
Lei più di tanto non può dannarsi l’anima. Non vuole intimorire la libera stampa, ma far capire, alle buone maniere, che ad Alassio c’è tanta brava gente e bisogna privilegiare la parte dei giusti. Uniti si vince!
Redazione Uomini Liberi
Da www.Uominiliberi.eu del 05 Luglio 2010
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