Siamo abituati a parlar male della burocrazia. Ma può capitare e questo appare il caso che sia invece da considerare quasi una benedizione.
Ora, in questa vicenda, si dà il caso che i meccanismi spesso imperscrutabili della burocrazia abbiano partorito un esito che, solitamente, poco gli si riconosce: quello della chiarezza.
La lettera inviata dalla Regione alla Provincia e all’Ato, infatti, sembra mettere tutti all’angolo.
E richiama le parti coinvolte, una volta per tutte, alle loro responsabilità, in modo persino brutale. Nessuno ha più alibi.
Certo: ci si potrebbe perdere in mille cavilli, nei cui grovigli probabilmente tutte le parti in causa e tutte le varie ipotesi in campo hanno la loro dose di buone ragioni.
Ma si farebbe ciò che la burocrazia ha reso di fatto impossibile: spaccare il capello in quattro per non dire la verità. Ovvero che la strada percorribile è una e solo una: fare il depuratore ingauno.
Ogni altra scelta sarebbe una non scelta, un modo per non realizzare nulla.
Ogni altra scelta sarebbe una non scelta, un modo per non realizzare nulla.
Un tradimento di un sistema economico basato sul turismo. Un allontanarsi dall’Europa in modo siderale: le sue multe, per quanto salate, non sarebbero che un piccolo acconto.
Antonella Granero
Da www.ilSecoloxix.it del 20 Ottobre 2010
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