Il palazzo del Tribunale di Savona dove ha sede la Procura della Repubblica
Savona. Sono iniziati intorno alle 9 per proseguire, quasi senza sosta, fino alle 14,30.
Tanto sono durati, in Procura, gli interrogatori di alcuni dei protagonisti dell’inchiesta relativa alla gestione delle spiagge comunali di Alassio.
Le persone che hanno sfilato questa mattina davanti al Procuratore capo Francantonio Granero e al sostituto Maria Chiara Paolucci sono state otto, tra cui anche l’assessore alassino Fabrizio Calò.
Gli indagati sono stati sentiti, oltre che dai due magistrati, anche dagli uomini della Polizia Giudiziaria. Sul contenuto delle audizioni viene ovviamente mantenuto il più stretto riserbo.
L’unica certezza è che non tutti i presenti al sesto piano di Palazzo di Giustizia hanno risposto alle domande degli inquirenti, qualcuno infatti ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.
Una decisione presa anche dall’assessore Calò che però, oggi, non era accompagnato dal suo legale di fiducia (impegnato in un processo in un altro tribunale), ma da un sostituto.
La scelta dell’amministratore alassino potrebbe quindi essere stata dettata dall’assenza del suo avvocato, più che da una volontà di non voler rispondere alle domande dei magistrati.
Insieme all’assessore, in Procura, dovrebbero essere stati sentiti anche alcuni dipendenti delle società che si occupavano della gestione delle spiagge di Alassio, oltre ad alcuni dirigenti delle stesse. Ufficialmente la Procura non ha però voluto rendere noto nessun nome delle persone sentite.
Ora, sulla base delle dichiarazioni rese oggi nei loro uffici, il Procuratore e il sostituto Paolucci avranno probabilmente la possibilità di fare ulteriore chiarezza sulle concessioni rilasciate per la gestione delle spiagge libere attrezzate, oltre che sul presunto volume d’affari non dichiarato generato dalle tariffe applicate.
Da www.Ivg.it del 24 Novembre 2010
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