Elpidio Valentino, notaio in Alassio
Alassio - Giovanni Maglione legale del notaio
alassino Elpidio Valentino ha precisato la posizione del suo assistito
in merito alla vicenda deidue ex titolari dell’agenzia “Roma” di Loano, i
coniugi Brunetto Rossetti, 68 anni, e Daniela Vacca, di 61 (ex
presidente del Lions Club Loano Doria e già consigliere comunale), e la
figlia Elena Rossetti, di 38, sono stati rinviati a giudizio con
l’accusa di “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico”
per una questione legata ad una società per al gestione di immobili (“la
Elda srl”).
“In merito alle indagini della magistratura sui verbali assembleari
di una società albenganese, che ha visto coinvolto – suo malgrado – il
notaio Elpidio Valentino, la cui notizia è apparsa sugli organi di
stampa, ritengo doveroso puntualizzare la posizione del mio assistito
così come chiarita davanti al PM che svolge le indagini.”
“Innanzitutto, il notaio Valentino ha dimostrato alla Dr.ssa
Paolucci, documenti alla mano, che dei quattro verbali di assemblea
straordinaria per i quali si contesta al notaio la falsa attestazione
della presenza di un consigliere di amministrazione invece assente e
sostituito da un estraneo, in uno di questi verbali il consigliere
interessato è stato dichiarato assente, mentre negli altri tre è stato
indicato come presente, perché così era.”
Secondo l’accusa, gli imputati (Rossetti in qualità di presidente del
cda della società e dell’assemblea dei soci, le due donne in qualità di
consiglieri) avrebbero coinvolto, a sua insaputa, Filomena S., 59 anni,
rispettivamente ex suocera e consuocera di Elena e dei coniugi
Rossetti, nel consiglio d’amministrazione della Elda Srl.
“Per mero scrupolo, il notaio ha pure evidenziato l’irrilevanza, ai
fini della decisione assembleare, della presenza o meno dei consiglieri
di amministrazione della società. ” conclude Maglione.
“Anno bisesto, anno funesto. – commenta il notaio Valentino – Come
già sono andato alla ribalta della cronaca, qualche mese fa, per
un’inchiesta giudiziaria dalla quale – a quanto ho appreso dagli organi
di stampa – il Pubblico Ministero avrebbe stralciato la mia posizione,
chiedendone l’archiviazione in fase di indagini preliminari, così
cercherò di sopravvivere anche in questa occasione, sostenuto dalla
totale fiducia nell’operato della magistratura. Pure in questa inchiesta
la Procura non potrà che constatare la mia totale estraneità ai fatti
che mi vengono contestati.
Il mio nome e la mia professionalità – ecco
ciò che mi rammarica fortemente – sono stati ingiustamente screditati da
una vicenda a me totalmente aliena, che – a quanto so – attiene
esclusivamente a liti e rivalse familiari.
Da buon casertano, di fronte
all’ampio risalto dato sugli organi di stampa, sorrido, convinto che
evidentemente il mio nome fa notizia”.
Da www.Ivg.it del 02 Giugno 2012
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