mercoledì 17 febbraio 2010

Alassio: saldi, Maiellano "una stagione da dimenticare"

 
Anche la città del Muretto si appresta a chiudere 
i saldi di stagione
 
Domani ad Alassio è l’ultimo giorno disponibile per acquistare merce a prezzi ridotti. Secondo i commercianti si è trattato di una stagione iniziata negativamente e che sta per chiudersi nella medesima maniera. Nonostante sia giunto il termine dei saldi, gli esercenti alassini lamentano ancora la partenza troppo tardiva rispetto le grandi città, che avrebbe penalizzato l’andamento complessivo della stagione.
“Anche i commercianti alassini avrebbero voluto anticipare i saldi di qualche giorno e non a feste praticamente finite – dichiara Pino Maiellano, responsabile dei servizi della Confcommercio Imprese per l’Italia di Alassio (nella foto)-. Dei saldi di stagione ne hanno usufruito esclusivamente gli alassini, ma non i villeggianti che per quanto riguarda gli acquisti non si risparmiano”.
Dello stesso parere la negoziante Laura Olivieri. “La stagione in generale è stata sottotono a causa del maltempo e della crisi economica. Purtroppo in questo momento di crisi generale chi ne ha pagato le conseguenze sono state le attività commerciali che per primi subiscono questa tendenza negativa – dichiara Olivieri -. Per noi iniziare i saldi qualche giorno dopo le grandi città è stato un fattore doppiamente negativo perché chi avrebbe potuto spendere oramai aveva lasciato la città e della vendita promozionale ne ha usufruito esclusivamente la clientela abituale, che durante i saldi si limita ad acquistare lo stretto necessario”
Ma non solo. I commercianti alassini denunciano anche un cambiamento del commercio in generale, in quanto i clienti sentono sempre di più il bisogno di risparmiare e anche durante i saldi, vanno alla ricerca degli outlet, per acquistare merce della passata stagione ad un prezzo decisamente inferiore. 
Un trend che incide negativamente su tutto il circuito economico, perché per essere competitivi si devono abbassare i prezzi e gli esercenti si devono adeguare. Quindi, anche se i commercianti, in questo periodo, fossero riusciti a vendere tutta la merce presente nei magazzini, per loro non ci sarebbe stata una giusta compensazione di vendita, perché si sarebbe trattato di un semplice scambio alla pari, dove si sarebbero mossi merce e capitali senza però alcun utile.
“Nonostante la crisi – conclude Olivieri – possiamo ritenerci abbastanza fortunati perché grazie all’attenzione dell’amministrazione comunale, che ci sostiene con nuove iniziative che inducono i turisti a recarsi in città, anche nei periodi più neri, bene o male, riusciamo a svolgere la nostra attività”.
“Ad essere soddisfatti sull’andamento di questo periodo di “svendita” sono state le boutique monomarca – conclude Maiellano -, mentre per i negozi di abbigliamento commerciale di largo uso, il flusso di vendita purtroppo è andato a rilento”.


a.p.

Da www.Savonanews.it  del 17 Febbraio 2010

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