venerdì 12 marzo 2010

Intervento del Ministro Scajola in occasione della presentazione dei candidati alle elezioni per la Regione Liguria e per la Provincia di Imperia


 Il ministro Claudio Scajola ed il candidato presidente alla regione Liguria 
Sandro Biasotti

“Noi dobbiamo spiegare che qui in Liguria la sinistra guidata da Burlando nelle ultime elezioni regionali è la sinistra che ha mantenuto grigio il percorso di sviluppo. Questa sinistra che ha governato con Burlando ha tenuto la Liguria ferma, statica, bloccata”. 

DISCORSO DEL MINISTRO CLAUDIO SCAJOLA IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEI CANDIDATI ALLE ELEZIONI PER LA REGIONE LIGURIA E PER LA PROVINCIA DI IMPERIA
(Teatro Cavour, 7 febbario 2010)
 
"Abbiamo tutti visto il bel filmato che ci è stato proposto. Sono questi i valori con i quali abbiamo fatto le campagne elettorali vittoriose per riuscire a contribuire alla crescita dei nostri territori. Nei momenti di difficoltà, come è stata ed è la crisi economica che abbiamo avuto e che stiamo ancora affrontando, noi riusciamo ad avere il consenso da parte dei cittadini perché i cittadini riconoscono che c'è un Governo che li amministra. Abbiamo un dato significativo: siamo il Governo in Europa che ha il maggior consenso durante una crisi economica. Significa che i cittadini hanno colto che Silvio Berlusconi ed il suo Governo, stanno gestendo al meglio una situazione di difficoltà. E noi siamo consci di questa responsabilità e affrontiamo giorno per giorno, in ogni minuto del nostro tempo, con tutto l'impegno possibile, con tutta l'intelligenza che abbiamo, per cercare di dare prospettive di crescita al nostro territorio.

Stiamo uscendo da questo tunnel di difficoltà. Stanno migliorando tutti gli indicatori, stiamo crescendo nella considerazione europea. Siamo il Paese che viene indicato come quello che meglio uscirà dalla crisi economica che ha attraversato tutto il mondo sviluppato. Abbiamo bisogno di lavorare ancora con tanto impegno. Dobbiamo evitare che durante questa coda della crisi si perdano posti di lavoro. Dobbiamo recepire il monito del Santo Padre, con l'impegno massimo di ciascuno di noi che governa le parti sociali, le imprese, per riuscire a metter tutti nella condizione di poter conservare il posto di lavoro. E' l'impegno principale che ci stiamo ponendo.

Io sono convinto che il 2010 sarà l'anno della ripresa e quindi sarà l'anno in cui potremo riuscire, avendo fatto ordine in casa, ad affrontare meglio il percorso futuro. Questo anno è significativo perché si svolgeranno anche le elezioni regionali.  La maggior parte della regioni italiane saranno rinnovate. E la maggior parte di queste Regioni oggi sono governate dalla Sinistra. E' una campagna elettorale complessa, difficile, dove ahimè non si raggiunge quello che ci auguriamo e ci siamo sempre augurati, ossia una competizione democratica, e cioè quella della valutazione dei programmi e della capacità di poterli attuare attraverso le persone che vengono scelte. Mi pare di notare che ancora una volta ci sia qualche residuo della degenerazione per cui è caduta la cosiddetta Prima Repubblica. 

Assistiamo che la sinistra riformista, così si dichiarava, quella che avrebbe dovuto costituire una alternativa sulla scia dei filoni europei, le due grandi famiglie, quella del Partito Popolare e Europeo e quella della Socialdemocrazia  Europea, ahimè quella sinistra italiana, ormai si sta ricompattando per far rinascere il Partito Comunista Italiano.  Bersani oggi  è il segretario del nuovo partito Comunista Italiano.
Ha tradito tutte le indicazioni congressuali, perché mi pare evidente che la sua scelta sia quella di una coesione stretta con il forcaiolo Di Pietro insieme alla Sinistra estrema che è stata punita alle ultime e lezioni politiche, che si ripresenta  insieme a loro, in tutte le Regioni italiane. E così in Liguria la Sinistra di Burlando è una sinistra composta dal partito democratico, dove sono stati emarginati i poche popolari che erano presenti, e dove invece è stato dato spazio significativo alla sinistra estrema, alla sinistra ecologista, alla sinistra massimalista della Liguria. Quindi una involuzione dello scenario politico invece di un chiarimento dello scenario politico. 

E così l'unione di centro ha pensato di fare una scelta di comodità, quella di stare con chi pensa che possa vincere. La scelta dell'Udc è a mio parere la definitiva chiusura di un partito politico nei confronti di una prospettiva di crescita. Casini ha fatto la scelta di stare con il partito democratico, dichiarando prima che la condizione sarebbe stata quella della non presenza degli esponenti della sinistra massimalista. E poi in Liguria ha fatto l'accordo con Burlando, che vede presenti rifondazione comunista, vede presente la sinistra nelle diverse e variegate formulazioni con le quali si è scomposta. 

Una scelta negativa, che io credo sarà non confortata dal successo elettorale. Come si puó indicare ai propri elettori di fare parte della famiglia europea contro la sinistra europea e poi partecipare alle elezioni regionali insieme alla sinistra. L'ho definita ieri sera a Genova una scelta "contro natura", una scelta che ha un unico obiettivo, quello di cercare di prendere più poltrone possibili. Una scelta quindi della vecchia politica, una scelta che sarà condannata dagli elettori italiani.

Questa è la nostra sfida qui nel nostro territorio. Gli esponenti più significativi di quello che è rimasto dell'Udc hanno contrastato a parole questa scelta che mi pare invece sia stata nei fatti poi condivisa, e parteciperanno con  una lista anche in Provincia di Imperia insieme alla Sinistra di Burlando. Quindi la nostra sfida è più complessa, ma io resto convinto che sia più chiara, più lineare, più facile da spiegare. Noi dobbiamo spiegare che qui in Liguria la sinistra guidata da Burlando nelle ultime elezioni regionali è la sinistra che ha mantenuto grigio il percorso di sviluppo. 

Questa sinistra che ha governato con Burlando ha tenuto la Liguria ferma, statica, bloccata. Al di là delle capacità personali di ognuno di noi, se non ci sono le condizioni numeriche di coesione nessuno riesce a governare nulla. E l'unica coesione che teneva insieme la giunta di Burlando, era quella a livello nazionale, contro Berlusconi e quella a livello locale di mantenere le poltrone di assessori e di consiglieri regionali bloccando tutto ció che faceva emergere delle divisioni. 

Siamo l'unica regione d'Italia dove non si è ancora affrontato il problema dello smaltimento dei rifiuti, siamo una regione dove Burlando, con il suo Governo Prodi ha cancellato il Terzo Valico, opera fondamentale per far crescere Genova e far ricrescere il Mediterraneo nei traffici verso il centro Europa.  Siamo la Regione dove lo sviluppo imprenditoriale e turistico è stato penalizzato con ogni possibile modo dalle leggi regionali di questa giunta. Una giunta che anche in sede locale è rappresentata da persone che ritenevano che il porto di Oneglia dovesse rimanere ancora un porto commerciale, forse non guardando neanche ció che succede al mondo, il progresso che ha cambiato tutta la struttura delle comunicazione, delle merci, dei trasporti delle industrie, non vedendo come il dimensionamento sia modificato. In sostanza mi pare di dire: una giunta che è stata tenuta in piedi solo con l'obiettivo di resistere, senza indicare nessuna prospettiva.

E noi dobbiamo cercare di vincere. Vincere queste regionali è per noi molto importante perché molte materie per governare il Paese sono concorrenti con le Regioni. E quindi abbiamo bisogno, su molti aspetti, di avere della concordia e delle visioni comuni con le regioni. Ci serve che la maggioranza delle regioni italiane, per dirla ancora più semplicemente, sia una maggioranza a guida di centro-destra, a guida del Popolo della Libertà. Questo è l'obiettivo che abbiamo di fronte, perché oggi la conferenza Stato-Regioni, a  maggioranza di sinistra, ormai da un anno e mezzo, quasi due che siamo al governo, compie azioni per rallentare e bloccare il processo di crescita del nostro Paese, perché ogni volta che c'è necessità di un parere o addirittura talvolta di una concordia e di un accordo con la conferenza dello  Stato e delle Regioni, ci troviamo in difficoltà, con rinvii continui o con sedute che vanno deserte e che bloccano l'attività del Governo.

Ecco perché ci vuole, in questa competizione elettorale, anche la visione nazionale complessiva della vittoria alle elezioni regionali. Nel caso specifico noi siamo meno di loro, come sigle, ma noi siamo coesi e loro non lo sono. Noi abbiamo messo insieme il Popolo della Libertà che nasce da questa idea berlusconiana di semplificare il quadro politico, creare una vera alternanza, un vero non direi più neanche bipolarismo, ma bipartitismo, come in tutte le democrazie più avanzate. In questo quadro noi abbiamo fatto passi avanti significativi, dobbiamo ancora migliorare, il Popolo della Libertà deve avere una maggiore presenza sul territorio, un'articolazione organizzata meglio, dobbiamo trovare regole diverse per stare insieme, parlare e per poter decidere. Faremo finalmente i congressi, leveremo queste regolucce che ci sono state nel periodo provvisorio, di quote fra gli uni e gli altri: ormai siamo tutti una stessa cosa. 

Ma in noi ci sono quei valori che abbiamo ascoltato nel filmato, e in cui ci riconosciamo tutti, e abbiamo un alleato fondamentale, importante, che è la Lega, che devo dire in tutta la mia esperienza governativa che ormai comincia a diventare lunga, dal 2001, aver trovato sempre in posizione di assoluta, corretta collaborazione con noi. Nell'esperienza della legislatura precedente c'era talvolta l'affiorare di posizioni un po' diverse, prevaleva più l'interesse di parte che l'interesse comune, complessivo di coalizione. 

Ne sono testimone, che oggi il Governo si muove in maniera assolutamente coesa, lo si vede, lo si legge, credo che sia anche percepito dai cittadini: c'è un Governo coeso, un'alleanza solida che sta gestendo al meglio le difficoltà do questo Paese con tanti e importanti cambiamenti per farlo crescere.

Noi in Liguria siamo alleati con la Lega. Metteremo diverse sigle, un'altra di queste è nelle liste civiche per il Presidente Sandro Biasotti, che è una lista significativa, perché deve servire a raccogliere quelli che non si riconoscono nel Popolo della Libertà, che non si riconoscono nella Lega Nord o in qualche altra sigla che stiamo mettendo insieme nella nostra alleanza, ma che non si riconoscono e non vogliono che governi Burlando, e quindi vogliono stare da questa parte. Sandro ha svolto il compito con molta intelligenza, con molta capacità, e quindi alcuni di questi personaggi, delusi dalla Sinistra, e che non vogliono che governi ancora Burlando sono confluiti in liste civiche per Sandro Biasotti Presidente, con l'obiettivo di dare un valore aggiunto che vale due volte, perché leva di là e somma qui. Un discorso di coerenza con nomi e cognomi.

Mi pare che ci siano tutte le condizioni per riuscire nell'obiettivo della vittoria. La prima condizione, ne ho parlato, è la coesione con la quale lavoriamo. La seconda, noi abbiamo indicato il Presidente Biasotti sei mesi fa e siamo convinti che Sandro Biasotti sia stato un ottimo Presidente di Regione, ma siamo ancora più convinti che sia il miglior Presidente di Regione il Sandro Biasotti che verrà eletto il 28 di marzo in Liguria, perché come ognuno, ha sommato esperienze a esperienze, compresa quella parlamentare che sta svolgendo con molto entusiasmo e con molta capacità nelle aule di Montecitorio. E quindi Sandro con il suo modo attento, che talvolta puó sembrare quasi severo, ma assolutamente cordiale nel rapporto con la gente, conosce i problemi della nostra Liguria, e con questi problemi si confronta costantemente, e noi ne abbiamo dei ricordi passati, perché se questa provincia ha avuto attenzione, dopo decenni e decenni di assoluta dimenticanza, lo si deve a due fattori che si sono sposati insieme: il Governo Berlusconi e Sandro Biasotti Presidente della Regione. 

E in quel periodo Sandro Biasotti ha  decentrato risorse e competenze a tutte le province della Liguria esaltando il loro ruolo. Ne abbiamo un esempio, con la portualità, che è stata delegata proprio perché fosse più vicina alle amministrazioni locali, concetto opposto a quello portato avanti da Burlando, che ha un'idea statalista della gestione del potere.

Pensiamo a quello che abbiamo ascoltato nel filmato: prima ci siete voi, e poi ci siamo noi. Sandro ha governato molto bene e ha impostato in questo modo tutta la sua  esperienza di presidente di Regione. L'abbiamo detto più volte: nel 2005 si è perso perché si è perso in tutt'Italia, perché quelle erano le condizioni. Noi oggi abbiamo le condizioni politiche favorevoli: c'è consenso sul Governo, su Berlusconi, sul Popolo della Libertà, sulla Lega a livello nazionale, quindi siamo collegati ad un trend positivo  dell'opinione pubblica come idea complessiva. A livello locale sommiamo un'ulteriore vantaggio, la delusione verso il governo locale della sinistra, fortissimo a Genova, che si somma al trend positivo nei confronti nostri, a livello nazionale, che pensiamo possa e debba portarci alla vittoria con le prossime e elezioni.

E allora cosa abbiamo fatto? Ci siamo mossi anche con le invenzioni più curiose per cercare di avere consenso. Sulle liste regionali abbiamo messo insieme tutte le esperienze possibili di persone che hanno capacità e consenso presso l'opinione pubblica.  Con grandissima apertura abbiamo ragionato sulle liste di Spezia, Imperia, Savona e di Genova, dovendo scegliere, e ahimè, quanto è difficile scegliere quando si parla di persone! 

Quindi con la difficoltà di poter pensare che qualcuno possa soffrire per le scelte che si fanno. Ma quante volte ci siamo detti in questo teatro che la politica, se è trasparente, si deve poi sempre intendere come un momento di servizio, come un momento in cui si dedica il nostri impegno per raggiungere un obiettivo, non solo per star lì. Per costruire qualcosa, per migliorare, non solo per "occupare". 

Non solo per la soddisfazione personale di svolgere un ruolo, ma per il grande obiettivo che con qual ruolo si possa costruire e migliorare ció che ci viene affidato. E quando si ragiona in questo modo trasparente si deve anche individuare chi in quel momento puó avere maggiore capacità di persuasione presso l'elettorato, ed è per questo che abbiamo fatto in maniera molto puntuale liste che mi paiono positive, mettendo insieme esperienze e novità, cercando di dare spazio anche alle donne, che non sono tante quando si parla di raggiungimento del consenso. E abbiamo avuto delle esperienze bellissime, di cui vi parleró pian piano,in  questo incontro di oggi esperienze di persone che hanno detto "io mi presto, mi dedico e mi daró da fare affinché si possa raggiungere l'obiettivo".

Poi l'abbiamo fatto con attenzione, l'abbiamo fatto bene e prima degli altri, molto prima degli altri. E per cercare di mobilitare ancora di più, abbiamo anche chiesto, nel caso di questa Provincia, al Presidente in carica di mettersi nell'agone, di fare questa battaglia per le elezioni regionali. E così Gianni Giuliano ha dato la sua disponibilità, si è candidato e si è dimesso da Presidente della Provincia, cosa che poteva non fare, perché poteva dimettersi una volta eletto. Si è dimesso invece prima delle elezioni proprio per permettere che ci fosse più mobilitazione, e non si avesse un commissario prefettizio per un anno. E che ci fosse invece un commissariamento molto breve, per due mesi, che potesse dare la possibilità di votare subito e per trovare anche il modo di mobilitare di più i nostri elettori in questa piccola provincia.

Non ci siamo accontentati di questo. Mobilitare i nostri elettori per le elezioni provinciali sicuramente è positivo perché tutti si corre di più, peró la legge per le provinciali è una legge vecchia, è anche sbagliata ed io mi auguro che riusciremo anche a cambiare nel processo, nel recesso di riforme di cui abbiamo bisogno, perché è una legge dove di fatto, collegando il nome in un collegio a quel simbolo, uno andando a vedere i dati delle elezioni precedenti puó sbagliare di poco ma dice " se vado in quel collegio sono eletto, se vado in quest'altro collegio consono eletto".  

Non mi pare un sistema molto corretto, e per di più con il rischio che chi è eletto s'impegni di meno, e chi non è eletto non si impegni per niente. Oltretutto, nelle ultime elezioni provinciali c'era la lista di Forza Italia e c'era la lista di Alleanza Nazionale. C'erano anche delle altre liste, questa volta il Popolo della Libertà è una lista sola, i collegi sono sempre 24: avremo dimezzato i candidati in confronto alle ultime elezioni provinciali. Allora bisognava riuscire ad inventare qualcosa che potesse permettere di non diminuire il numero dei candidati e di accrescere la voglia di partecipare. Quale era il rischio? 

Che i nostri ottimi, sempre migliori, militanti in questa provincia dicessero: "ma scusate, io non voglio partecipare alla competizione".  Questo era il rischio. Io vi devo ringraziare tutti, tutti voi 48 in particolare, con tanto affetto, con tanta riconoscenza e con tanta amicizia. Perché quando il nostro ottimo Ambesi ha incominciato a nome mio, a nome di Gabriele Boscetto, a nome di Eugenio Minasso, a telefonare per verificare le disponibilità, salvo pochissimi casi di richieste di particolari chiarimenti, ha trovato ancora più persone dei 48 che si cercavano, che hanno detto " noi partecipiamo volentieri".

Allora, questo è sicuramente il frutto di una buona educazione politica,  il sapere di appartenere ad una squadra in cui, quando uno partecipa, un giorno potrà prendere un premio, un altro giorno potrà non prenderlo, peró sa che è considerato, e questo è molto importante. Ma è anche frutto di una valutazione che secondo me è valida. Che se si conoscono prima i pochi eletti, corrono in meno, come dicevamo prima, e poi sono tutti meno contenti. Invece abbiamo messo tutti nelle identiche condizioni per cui nessuno si sente un separato e allontanato ma tutti e 48 si sentono assolutamente uguali, e quindi tutti sanno, e possono spiegarlo in casa, a chi devono dare delle spiegazioni, che partecipano per un'operazione che deve servirci a prendere più consenso e più voti, dove devono dare tutto il meglio di loro stessi, dove tutti si parte uguali e senza nessun privilegio. 

Poiché il rischio era che il privilegio potesse essere il simbolo diverso, allora abbiamo cercato di ragionare su come si poteva fare, perchè se i due simboli fossero stati uguali , sarebbero stati annullati. I due simboli devono essere comunque diversi. Ed essendo i due simboli diversi, se ne avessimo scelto uno "doc" con  "Popolo della Libertà" e l'altro diverso, sicuramente tutti avrebbero preferito andare in quello "doc".  

Così abbiamo cercato di fare due simboli che sono diversi e che credo abbiano un peso uguale, perché dove c'è "Il Popolo della Libertà" c'è "con Silvio" e dove c'è "per la Libertà" c'è "con Berlusconi", che serve a equilibrare i pesi. Mi pare che in questo modo ci sia una partecipazione paritaria di peso del simbolo. E poi c'era da decidere chi va dove. E mi pare giusto che si sia poi pensato : "facciamolo scegliere  a loro". Siccome abbiamo creato tutte condizioni pari, ognuno candidato sceglierà  estraendo se sta in una lista o se sta nell'altra.  
Guardate, non è una buffonata, non è uno scherzo, credo che farà notizia, e penso sia la dimostrazione di come, in questa Provincia, ci vogliamo mobilitare con ogni possibile invenzione affinché questo Popolo della Libertà si moltiplichi nell'entusiasmo per la campagna elettorale, per far sì che si possa vincere la nostra Regione Liguria.

Sandro, questo è fatto come un dono della Provincia di Imperia a te, perché tu possa vincere.

E bisognava trovare un Presidente di Provincia, che fosse un Presidente di Provincia capace di gestire il rapporto con la Regione di Biasotti, che fosse capace, conoscendo i problemi di questo territorio. Insieme pochi mesi fa abbiamo fatto un grande cambiamento individuando due sindaci giovani in questo territorio. E individuando anche un Presidente di Provincia, della Provincia di Savona, altrettanto giovane. 

L'elettorato ha capito e ci ha premiato. Savona è sempre stata di sinistra, ci hanno fatto ricorsi, hanno fatto denunce alle Procure, hanno fatto di tutto perché erano molto disturbati prima e dopo, eppure con Vaccarezza siamo riusciti a vincere. Angelo ha vinto la Provincia di Savona, l'ha  vinta molto bene, sta governando molto bene perché si vede che esiste, la Provincia di Savona sembrava spenta, e in questo modo è riuscito a dare una mano nel nostro percorso per scavare la regione Liguria:  la provincia di Savona porterà un grande contributo alla vittoria alle regionali.

In quello stesso giorno si è votato ad Imperia. Abbiamo messo un sindaco giovane, che sta lavorando bene così come a Sanremo abbiamo messo Zoccarato: Maurizio sta facendo la rivoluzione in una città che si era spenta e che sta tornando ad essere luminosa. Salite sul palco…"

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