I membri del Coordinamento genovese del PdL ed eletti nelle istituzioni cittadine chiedono «al senatore Musso le immediate, irrevocabili dimissioni dalle Istituzioni in cui è stato eletto» nel caso venisse confermata la sua intenzione «di tradire il proprio mandato e passare al gruppo misto del Senato e del Comune».
Lo fanno con un comunicato nel quale chiedono anche a Gianfranco Gadolla, «già nominato Coordinatore Cittadino del PdL senza alcun congresso, dopo avere conseguito una pesantissima sconfitta elettorale a livello personale accompagnata da un lavoro di coordinamento del Partito assolutamente carente», in procinto di passare alla guida della componente finiana uscita dai gruppi parlamentari del PdL, «di essere conseguente ai suoi comportamenti lasciando la guida del PdL genovese».
I componenti del coordinamento genovese del Pdl rivolgono «istanza al Coordinatore regionale on. Scandroglio ed al Coordinatore vicario genovese on. Cassinelli di assumere, senza ulteriore indugio, le responsabilità loro proprie convocando i rispettivi organi per esaminare la situazione e determinare le più opportune decisioni conseguenti».
Secondo i firmatari «la situazione determinatasi negli ultimi tempi a livello locale ligure, in parte riverbero delle vicende nazionali, è evidentemente conseguenza della temporanea assenza di Claudio Scajola», definito «elemento unificante e propulsivo del centrodestra ligure».
«Le caratteristiche umane, politiche e strategiche di Scajola, insieme alla sua straordinaria dignità - è scritto nella nota - appaiono oggi come l’unico elemento capace di riunificare in un vero progetto politico tutte le frange ed i personalismi del centrodestra».
ANCHE GADOLLA CON FINI
Anche il coordinatore metropolitano di Genova del Pdl si accinge a lasciare il partito, così come ha annunciato ieri il senatore Enrico Musso, dopo la divisione tra i fondatori del partito Berlusconi e Fini. Ad annunciare l’uscita di Gadolla è il vice coordinatore ligure del Pdl, Eugenio Minasso: «mi ha chiamato questa mattina - ha detto - per annunciarmi che lui sta dalla parte dei finiani. Gli ho fatto tanti auguri. Mi dispiace che se ne vada - ha aggiunto Minasso - perché per me è un caro amico».
Diversa la posizione di Minasso sul senatore Musso: «era prevedibile la sua uscita dato che lui era una persona imprevedibile - ha detto -. È uno che ha sempre preso decisioni per conto suo, non ha mai parlato con nessuno. Ieri è andato via da un partito che lo ha preso sconosciuto e lo ha messo candidato a sindaco di Genova, che lo ha messo capolista per il Senato e lo ha fatto diventare senatore e se ne è andato mandando un sms a Scandroglio. Io, che sono il vice, non ho ricevuto neppure quello. Mi rendo conto che è genovese...».
«Tutto quello che Musso ha sempre detto e fatto lo ha fatto senza dire nulla a noi - ha detto ancora Minasso -, lo abbiamo sempre saputo dai giornali. Una sola volta è venuto a parlare in assemblea per dire che la sua posizione era giusta e la nostra sbagliata».
Il vice del Pdl ligure commenta la definitiva rottura tra Fini e Berlusconi in chiave positiva: «ormai era prevedibile - ha detto Minasso - e inevitabile ma io lo giudico un fatto positivo. Ci voleva, perché finalmente è stata fatta chiarezza nel Pdl.
Ora si potrà lavorare e si potranno prendere decisioni che prima non si riuscivano a fare».
Da www.ilSecoloxix.it del 31 Luglio 2010
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