sabato 28 agosto 2010

DECOLLA L’INCHIESTA DELLA PROCURA : Autofantasma a Sanremo, truffa e peculato

 
Nel dossier consegnato al pm anche la foto di una coppia 
che va al mare con lo scooter del Comune
 SANREMO - L’immagine simbolo di un’inchiesta è scattata con il cellulare da un consigliere comunale. Riconosce, in mezzo alla strada, uno degli scooter del Comune. Uno di quei tanti mezzi fantasma assicurati e riforniti dall’amministrazione, ma dei quali s’ignora l’utilizzo. Lo segue per scoprirne la destinazione.  Motivi di servizio? Macché. Il conducente se ne va al mare . E in compagnia. 
Certo, l’episodio non è la punta dell’iceberg che ha fatto sussultare la città, del mare magnum di sprechi denunciati ora alla procura della Repubblica. 
Ma è sempre sintomatico di un andazzo troppo disinvolto, tanto che quello scatto è finito nelle mani dei pm. Allegato, con tanto di relazione, nell’esposto alla magistratura.  
La procura apre un’inchiesta per truffa e peculato. Per ora il fascicolo è contro ignoti. Ma presto potrebbero arrivare le prime iscrizioni sul registro degli indagati. 
Chi era responsabile della gestione della spesa, afferma il procuratore Roberto Cavallone, avrebbe dovuto rendersi conto delle anomalie. 
Nel dossier c’è tutta una serie di episodi clamorosi, nel documento che il consigliere di maggioranza Simone Baggioli ha redatto in cinque mesi di lavoro. Baggioli è un assicuratore, la sua azienda si occupa di perizie.
Perizie nel ramo immobiliare, navale e di Rc d’impresa. Il suo compito all’inizio non sembra tra i più difficili. Deve capire se è possibile risparmiare qualcosa sui contratti con le compagnie stipulati dal Comune e quello è il compito che gli affida il sindaco Maurizio Zoccarato.  
«Ma quando arrivo al settore Rc auto racconta Baggioli mi accorgo che c’è qualcosa che non va. Novanta mezzi mancano all’appello. Non si sa dove siano finiti, chi li utilizzi. Intanto, però noi continuiamo a pagare bollo e assicurazione».Da dubbio nasce dubbio. «Mi viene in mente di fare una ricognizione sui rifornimenti. Prendo tra le mani il primo caso. È quello di un autocompattatore, un camion della nettezza urbana. 
Non si capisce nemmeno perché si debba muovere, perché il servizio è oggi appaltato a un’impresa esterna. Invece si è mosso, vengono indicati 400 chilometri di percorrenza. E ha ingoiato” 1.216 euro di gasolio. Io, durante il servizio militare, ho guidato dei mezzi “pesanti”, che facevano due chilometri con un litro. Ma capisco subito che è uno sproposito». 
 
 
Conclusione: «Guardo negli occhi l’assessore Alessandro Dolzane gli dico: se questo è il primo, chissà che cosa verrà fuori». 
Infatti. Alla fine delle verifiche, il sindaco Zoccarato decide di mandare tutto il dossier alla procura. E parte l’inchiesta per truffa e peculato.  
«Meglio così spira Baggioli ho capito di aver toccato qualche interesse strano, mi dispiacerebbe ritrovarmi io triturato in un autocompattatore. Meglio che adesso le indagini le faccia la polizia giudiziaria». 
Ma c’è anche il capitolo che riguarda una sprecopoli che non nasconde ruberie, ma solo sciatteria e trascuratezza nell’amministrazione del patrimonio (e dei soldi dei cittadini) nel passato. Si scopre che il Comune ha in carico all’ufficio Ecologia anche un Calafuria, un’imbarcazione di sette metri che nessuno ha mai visto in azione e che nessuno sa spiegare a che cosa serva 
E poi mezzi obsoleti per i quali si continuano però a pagare manutenzionie assicurazioni. Uno scooter di dieci anni fa, con un tagliando da più di mille euro l’anno. Una Vespa del 1990 buona solo per la rottamazione.
Due Apecar del 1991 e del 1995; un escavatore del 1988. Ma il vintage arriva anche più indietro, con un “veicoloOz” del ‘74 e un “rimorchio Gambini”, sempre inutilizzato, del 1991. E intanto il Comune ha continuato a sborsare. Un andazzo ventennale. 
 
 
E per ogni anno, raccontano le stime degli stessi amministratori, sono andati in fumo fra i tre e i cinquemilioni di euro. Sul piano politico, l’iniziativa di Zoccarato & C, giunta di centrodestra, ottiene per una volta il sostegno dell’opposizione. 
«In questi casi afferma Leandro Faraldi, il segretario provinciale del Pd nonc’è da dividersi tra destra e sinistra. Semmai c’è qualche dubbio sul metodo, sul consigliere sceriffo che va a caccia di abusi. La macchina comunale dovrebbe avere ben altri sistemi di verifica, anche perché quel che è successo è davvero incredibile. Comunque sia, ben vengano i controlli e ogni iniziativa che smascheri i disonesti e chi compie dei reati».
La proposta? «Ora ci aspettiamo una relazione dettagliata del segretario generale. È giusto che la procura lavori, ma nel frattempo è la politica che deve capire in fretta che cosa sia accaduto, come sia potuto succedere e come porre rapidamente rimedio». 
Nel frattempo la crociata antisprechi non si ferma. Prossima tappa? Risulta agli amministratori che interi condomini, a Sanremo, non paghino la Tarsu, l’imposta sulla nettezza urbana. E i controlli incrociati, a tappeto, sono già partiti.

Marco Menduni 
Da www.ilSecoloxix.it  del 28 Agosto 2010

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