Una veduta della facciata a mare del Grand Hotel et d'Alassio
con la fascia di arenile antistante
ALASSIO, PROBLEMI ANCHE PER LA GESTIONE
DELLA SPIAGGIA
La ditta costruttrice chiede cinquemilioni in più.
Il Comune: non siamo disposti a concedere oltre il dovuto
ALASSIO - Spiaggia e aumento dei costi continuano a dividere Comune e Fincos sulla vicenda del Grand Hotel, che non aprirà i battenti al pubblico se non per fine anno. È possibile in realtà che qualche turista arrivi già in estate con formule“ a invito”, ma per arrivare all’apertura del grande e lussuoso albergo alassino bisognerà attendere che si risolvano le beghe tra ditta e amministrazione.
In particolare bisogna risolvere la questione dei costi, che secondo la Fincos sarebbero raddoppiati negli anni, a causa di problematiche strutturali e di varianti decise dal Comune. La perizia effettuata dai tecnici incaricati dalla ditta indicherebbe il costo complessivo dell’operazione in quasi quindici milioni di euro, contro i poco più di sette previsti inizialmente, comprensivi della rivalutazione.
In particolare bisogna risolvere la questione dei costi, che secondo la Fincos sarebbero raddoppiati negli anni, a causa di problematiche strutturali e di varianti decise dal Comune. La perizia effettuata dai tecnici incaricati dalla ditta indicherebbe il costo complessivo dell’operazione in quasi quindici milioni di euro, contro i poco più di sette previsti inizialmente, comprensivi della rivalutazione.
L’amministrazione comunale sarebbe anche disponibile a riconoscere due o tremilioni in più, ma la differenza tra le stime effettuate dalle due parti rimane ancora grande: circa cinque milioni di euro che la Fincos vorrebbe ma che l’amministrazione non pare intenzionata a concedere.
«Gli alti commissari per la vigilanza nominati dal Comune hanno sempre replicato puntualmente ai rilievi sollevati dalla ditta e non siamo disposti a concedere più di quanto dovuto – spiega l’assessore al bilancio Fabrizio Calò.
«Gli alti commissari per la vigilanza nominati dal Comune hanno sempre replicato puntualmente ai rilievi sollevati dalla ditta e non siamo disposti a concedere più di quanto dovuto – spiega l’assessore al bilancio Fabrizio Calò.
In ogni caso bisognerà incontrarsi al più presto e trovare una soluzione per chiudere definitivamente la vicenda ».
Una soluzione che potrebbe essere quella di tramutare in una cessione definitiva in proprietà la concessione novantanovennale dei garage interrati, anche se la cosa potrebbe scatenare polemiche da parte della minoranza e riportare d’attualità la fitta rete di questioni (in svariati casi di rilevanza giudiziaria) che si sono aperte in questi anni attorno al Grand Hotel.
Nel frattempo c’è un’altra grana da risolvere: quella riguardante la spiaggia.
Una soluzione che potrebbe essere quella di tramutare in una cessione definitiva in proprietà la concessione novantanovennale dei garage interrati, anche se la cosa potrebbe scatenare polemiche da parte della minoranza e riportare d’attualità la fitta rete di questioni (in svariati casi di rilevanza giudiziaria) che si sono aperte in questi anni attorno al Grand Hotel.
Nel frattempo c’è un’altra grana da risolvere: quella riguardante la spiaggia.
Nei giorni scorsi la Fincos ha richiesto formalmente la concessione del tratto antistante l’albergo, ma ha fatto sapere esplicitamente di volere anche il tratto più a levante, che invece appartiene alla Bagni di Mare (l’erede della Gescomare), cioè al Comune.
«Mi pare che la convenzione parli del tratto prospiciente l’albergo, che è quello che è stato concesso» taglia corto Calò.
La Fincos, però, sembra intenzionata a ricorrere addirittura ai giudici per avere quei sedici metri lineari di spiaggia in più, che ad Alassio hanno pur sempre un certo valore.
A palazzo comunale la questione sembra in contrare pareri e opinioni differenti anche all’interno della stessa maggioranza, visto che c’è chi vorrebbe “sacrificare” la concessione alla società pubblica per chiudere tutte le controversie e chi invece non digerisce l’idea di dover cedere anche un solo granello di sabbia in più. Ma c’è anche un’altra questione che fa discutere, ed è quella relativa alla piazza. La soprintendenza ha chiesto da tempo una serie di lavori, riguardanti tra l’altro la sistemazione del verde, ma sino ad ora non è stato fatto nulla.
A palazzo comunale la questione sembra in contrare pareri e opinioni differenti anche all’interno della stessa maggioranza, visto che c’è chi vorrebbe “sacrificare” la concessione alla società pubblica per chiudere tutte le controversie e chi invece non digerisce l’idea di dover cedere anche un solo granello di sabbia in più. Ma c’è anche un’altra questione che fa discutere, ed è quella relativa alla piazza. La soprintendenza ha chiesto da tempo una serie di lavori, riguardanti tra l’altro la sistemazione del verde, ma sino ad ora non è stato fatto nulla.
«Cosa aspetta l’amministrazione a fare ciò che deve? Trovi subito i soldi per adeguare la piazza alle indicazioni della soprintendenza, perché si è già perso troppo tempo, con il consueto pressapochismo di questa amministrazione», ha tuonato nell’ultimo consiglio comunale il consigliere di minoranza Tino Testa.
Si tratterebbe di circa duecentomila euro, che il sindaco Gianni Aicardi e l’assessore Fabrizio Calò devono trovare nelle pieghe del bilancio.
Luca Rebagliati
Da www.ilSecoloxix.it del 05 Lugliio 2010
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