Il Comune di Alassio Delegato al Demanio non avrebbe avuto un ruolo attivo nella trattativa Gescomare E' durato una manciata di minuti l’interrogatorio, ieri pomeriggio in Procura, dell’assessore alassino al Demanio Rocco Invernizzi, ascoltato nel quadro dell’inchiesta sulle concessioni demaniali delle spiagge libere attrezzate. Accompagnato dal suo difensore Franco Vazio, Invernizzi si è avvalso della facoltà di non rispondere, annunciando comunque per i prossimi giorni il deposito di una memoria scritta sulla vicenda che lo vede indagato insieme ad altri amministratori (l’assessore al Bilancio e alle Partecipate Fabrizio Calò), funzionari comunali (il vicesegretario generale Demetrio Valdisserra, ascoltato mercoledì) e ad alcuni concessionari. Invernizzi potrebbe sostenere di non avrebbe avuto un ruolo attivo nella complessa procedura che ha portato le concessioni delle spiagge libere dalla Gescomare (società mista pubblico-privata) al Comune, quindi alla neonata Società Bagni di Mare (interamente pubblica) e da questa agli attuali concessionari, in gran parte ex soci della Gescomare. Una trafila che secondo la Procura non sarebbe corretta sotto il profilo giuridico: l’articolo 45 bis del Codice della navigazione, che regola la materia, prevede che il concessionario, «in casi eccezionali e per periodi determinati previa autorizzazione dell'autorità competente, possa affidare ad altri soggetti la gestione delle attività oggetto della concessione». Ma non sarebbe prevista una subconcessione totale, com’è avvenuto ad Alassio. In più, sempre secondo la Procura, il gettito previsto per il Comune (180 mila euro all’anno per nove spiagge) quando nella cassaforte di uno dei concessionari sono stati trovati, e subito sequestrati, 30 mila euro in contanti più una somma imprecisata in assegni. Prova, secondo la Procura, di quanto in realtà possa «rendere» anche una sola delle concessioni. Da www.laStampa.it del 29 Ottobre 2010 |
venerdì 29 ottobre 2010
Alassio - Spiagge: l’assessore Invernizzi non risponde al procuratore
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