venerdì 12 novembre 2010

Alassio - SCA - IL PRESIDENTE SOCCO HA CHIESTO DI ESSERE INTERROGATO DAL PM

 
 
 
ALASSIO. Nel pomeriggio l’assessore Fabrizio Calò si era limitato ad affrontare i bilanci di Sca, ma quelli del 2009. Successivi ai conti nel mirino della Procura. Ha chiarito come il bilancio 2009 della società che si occupa della rete idrica locale sia fermo, congelato, in attesa delle risposte chieste alla dirigenza Sca.    
Chiarimenti e approfondimenti «sul perchè di certe cifre, come nascono, a cosa sono dovute, al loro calcolo» ha spiegato Calò. Poi l’annuncio: «Nei prossimi giorni ci sarà un incontro, una riunione chiarificatrice in merito». Calò precisa inoltre come “i bilanci Sca approvati come in ogni società dal collegio dei revisori dei conti siano solo una bozza che deve poi essere ratificata dall’assemblea dei soci, quindi il Comune di Alassio che ha la stragrande maggioranza delle quote”.
Spiegazioni rese da amministratore pubblico. Poi, sull’avviso di garanzia (e relativo avviso di fine indagini) ricevuto: «Nessun commento». La sua iscrizione nel registro degli indagati è stato ritenuto dagli investigatori un atto dovuto, vista la sua presenza come assessore comunale con delega alle società partecipate alle riunioni del cda Sca. Riunioni in cui si è approvato il bilancio ritenuto artefatto.
L’assessore non ha voluto rilasciare alcun commento sulla sua posizione di indagato e neppure comunicare il nome del suo avvocato. 
Diversa reazione invece da parte del presidente Sca Roberto Socco, tutelato dall’avvocato Alberto Sambi (che assiste anche Villata e Benzo). «Sono sereno e tranquillo» spiega l’ex esponente di An che tramite il suo legale ha chiesto di poter essere interrogato dai pm.
Richiesta che aveva fatto a maggio e che ha ripresentato una settimana fa dopo essersi visto recapitare il secondo avviso di conclusione delle indagini. «La legge è cambiata nel ‘92, le accuse che ci sono state mosse riguardano il codice civile, non c’è stata la volontà di creare un danno alle casse comunali o alla Sca» è la giustificazione di Socco.
Sul suo operato chiarisce:
«I 400 mila euro sono stati messi nel nostro passivo su indicazione del Comune, spalmati su 30 anni di vita della società. Non sono mai stati ripianati e così abbiamo chiuso il 2008 con un meno 458mila euro ».
Sull’utilizzo dei fondi in cassa, disinvolto secondo la Guardia di finanza, soldi utilizzati extra fini sociali. 
«Non è stata una nostra decisione come cda quella di assegnare un bonus da 20 mila euro al direttore Benzo aggiunge Socco il cda aveva fatto solo un conteggio delle spettanze che gli venivano, visto il contenzioso che era in corso. Poi è stata l’assemblea dei soci a deliberare concretamente l’assegnazione del contributo».
In Procura l’attenzione è anche finita sull’avvicendamento di uno dei revisori dei conti. Al posto di Anna Bonfiglio, indagata, è subentrato Piercarlo Pastorino, ex revisore dei conti del Comune di Alassio. Fu lui a indicare la responsabilità dei colleghi in Sca per i 400mila euro“ ballerini”.

A.P.
Da www.ilSecoloxix.it 12 Novembre 2010

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