giovedì 12 agosto 2010

Alassio - Inchiesta spiagge, adesso spunta una valanga di soldi in contanti




Sarebbero stati trovati nelle case di alcuni indagati 
durante le perquisizioni

ALASSIO. Soldi, tanti soldi. In contanti e non. Migliaia e migliaia di euro. Come mai così tanti tenuti in casa? 
La provenienza? Perchè custoditi tra le mura domestiche e non in banca per esempio? Soldi che possono essere collegabili con le ipotesi d’indagine della Procura portata avanti dalla polizia giudiziaria per peculato e abuso d’ufficio? 

Sono gli interrogativi su cui stanno lavorando in queste ore gli inquirenti dopo averli trovati durante alcune delle perquisizioni domiciliari sabato scorso nell’ambito dell’inchiesta nata dal blitz sulle spiagge libere attrezzate date in gestione dal Comune. 
Un blitz con controlli simultanei portati a termine dai militari della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza insieme agli agenti della polizia giudiziaria, coordinati dalla Procura. 
Durante le perquisizioni non è passata inosservata  l’ingente mole di denaro in contanti trovata a disposizione di alcuni degli indagati nelle loro abitazioni.  
Soldi che, come precisa l’avvocato Franco Vazio, non sono stati rinvenuti a casa dei suoi assistiti, gli assessori alassini con deleghe al demanio e società partecipate Invernizzi e Calò. «Sul verbale di perquisizione c’è scritto che l’esito è stato nullo» si limita a dire il legale. 
Intanto gli inquirenti stanno lavorando all’ipotesi di reato legato al fatto che il Comune per liquidare i soci privati dopo il buco riscontrato nell’ex società mista pubblico-privato Gesco Mare (ora “SBM Società Bagni di Mare”) abbia prolungato, con stime di valore arbitrario, la durata della concessione delle spiagge libere attrezzate (di fatto blindandole rispetto ad una gara pubblica). Per permettere il rientro della loro liquidazione. 
Da parte dell’avvocato Franco Vazio la tranquillità «di aspettare gli esiti delle indagini della magistratura. I miei assistiti sono sereni». 
Rocco Invernizzi, intanto, si difende: «Sono sereno, perché ho fiducia nel lavoro degli uffici comunali e dei dirigenti, che hanno sempre dato parere favorevole ad ogni atto relativo alle spiagge libere attrezzate approvato dalla giunta». 
Invernizzi, come il collega di giunta Fabrizio Calò mostra stupore: «Resto a disposizione per fornire i chiarimenti che la magistratura vorrà eventualmente chiedermi relativamente agli aspetti demaniali – afferma Invernizzi mentre per quanto riguarda la gestione delle società partecipate del Comune la stessa non rientra nei compiti a me assegnati».

A.P. / L.R.

Da www.ilSecoloxix.it  del 12 Agosto 2010

Nessun commento:

Posta un commento